I ediz. |
Ecco quanto anni addietro, prima dell'accelerazione del cambiamento climatico e prima che la situazione geopolitica internazionale peggiorasse, ho scritto al riguardo:
“Il Passaggio a Nord-Est viene oggi nuovamente studiato e analizzato, in tutte le sue numerose e complesse caratteristiche socio-economiche, politiche, etno-antropologiche, ecologiche, climatiche, glaciologiche, oceanografiche, informatiche, ecc.
Un impressionante numero di scienziati e di esperti appartenenti agli otto stati artici (USA, Canada, Islanda, Danimarca, Norvegia, Svezia, Finlandia, Russia) e al Giappone, hanno dato vita, nel giugno del 1993, al programma INSROP (International Northern Sea Route Programme), a sua volta suddiviso in quattro sotto-programmi (Condizioni naturali e Navigazione; Fattori ecologici; Commercio e Aspetti del Traffico Commerciale Marittimo; Fattori Politici Legali e Strategici). Che a loro volta includono 52 progetti a carattere scientifico e tecnologico.
Tale gigantesco lavoro di ricerca, che dovrà individuare nell'arco di cinque anni la fattibilità della via marittima, che abbrevierà i tradizionali tempi tra Asia ed Europa, è coordinato dall'Istituto Nansen di Oslo, dal Central Marine Research and Design Institute di San Pietroburgo e dalla Ship and Ocean Foundation di Tokyo. Per la prima volta nella storia si vuole arrivare a sfruttare compiutamente questa incredibile, antica, emarginata e ancora poco conosciuta parte del nostro pianeta.
In effetti, almeno formalmente, la navigazione internazionale lungo il "Passaggio" venne aperta (con il porto di Igarka) nel luglio del 1991. Anche se il percorso è stato utilizzato dai mercantili russi per circa sessanta anni. Quasi sempre durante il periodo estivo, solo su alcuni tratti ed in convoglio, utilizzando navi dotate di doppio scafo e scortate da rompighiaccio, non solo in inverno.
È questo il mondo del Grande Nord siberiano, con tutti i suoi popoli autoctoni (cacciatori pescatori, o allevatori di renne), quelli demograficamente più numerosi, o i cosiddetti small-numbered peoples, i "piccoli popoli" studiati dal Tokarev, caratterizzati dalla cosiddetta “triade economica settentrionale”: pesca, caccia agli animali per la carne o la pelliccia, allevamento delle renne. Mentre per i dieci popoli, che abitano le aree costiere della Siberia, si aggiunge anche la caccia ai mammiferi marini. Cinque infine sono le etnie che vivono lungo i fiumi aggettantisi nel Mare Artico. Tutti popoli grandi o minuscoli, ancora poco o niente avvicinati dagli studiosi dell'uomo (a causa del pressoché ininterrotto "buio" storico sovietico).
Dove lo sciamanesimo è tuttora parte integrante e vitale di quelle culture. Popolazioni che sono sì costiere, ma i cui membri risiedono (e si spostano) anche ai margini di quegli immensi fiumi che, dopo aver attraversato taighe e tundre sconfinate e pressoché disabitate, con fatica si aprono la via verso le infide acque del Mare Glaciale artico, attraverso smisurate distese paludose ed acquitrinose.
È il Grande Nord popolato anche dai russi meridionali: dai cosacchi (starogily) o dagli appartenenti all'antica fede (starovery), due gruppi di "diversi" sfuggiti alle persecuzioni.
Un’immensa regione abitata da tutti coloro che hanno conosciuto il rigore dei campi di concentramento, o dagli emigranti, che dagli anni '1920 hanno prima fondato, poi accresciuto, i diversi insediamenti urbani di questo grande paese, dalle immense potenzialità naturali ancora tutte da sfruttare.
L'operatività del “Passaggio", un tempo palestra privilegiata dei celebri rompighiaccio sovietici, renderà disponibile una "nuova" e più breve via marittima.
La distanza tra Yokohama e Londra sulla rotta tradizionale è di 21.585 Km, rispetto ai 13.562 della rotta settentrionale. E con questa apertura si apporterà un contributo determinante allo sviluppo delle immense potenzialità economiche delle sterminate regioni artiche (ben il 60% della valuta già proviene dalla Russia artica, soprattutto grazie alle esportazioni di minerali, petrolio e pesce), e quindi allo stesso sviluppo delle diverse popolazioni autoctone, che dovranno venire coinvolte nel programma INSROP”.
(da: QUI BASE ARTICA DIRIGIBILE
ITALIA, SVALBARD. DALLA TERRA DEGLI ORSI POLARI UNA RASSEGNA E UN INVENTARIO
CULTURALE DEI POPOLI DEL GRANDE NORD)
II ediz. |
Atle Staalesen: "Terror haunts Suez Canal. Moscow wants shippers to look to its far northern route", The Barents Observer, 23.1.2024,
https://thebarentsobserver.com/en/arctic/2024/01/terror-haunts-suez-canal-moscow-wants-shippers-look-its-far-northern-sea-route?fbclid=IwAR2MrnG05zYFs_00z-CcIkHIT7zs4iwicV7gHswkz0-jU2l5HXvzh2p_JO8
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PAGINA AUTORE ITALIA;
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