Dal forte romano di Tisavar l'oasi sahariana di Ksar Ghilane e il Grande Erg Orientale, Tunisia meridionale (© Franco Pelliccioni) |
L'INIZIAZIONE
ANTROPOLOGICA SUL CAMPO: 1976, ISIOLO, KENYA SETTENTRIONALE
Nel 1976 effettuo la sua prima ricerca sul campo
in Africa orientale, nel centro multietnico e multiculturale di Isiolo: "Studio
della situazione etnico sociale di Isiolo, Kenya settentrionale”, su
suggerimento del mio mentore, il Prof. Bernardo Bernardi, uno dei Maestri
dell'Antropologia Culturale italiana. In Kenya mi associo come Ricercatore all'Institute
of African Studies dell'Università di Nairobi.
Finanziamento: 1975 Assegnazione
di una Borsa di Studio Dell'Istituto Italo-Africano per la ricerca in
Kenya (lettera del 31.7.75)
INTERLUDIO MESOAMERICANO, 1978 (MESSICO)
Nel 1978 effettuo una ricerca di comunità nel villaggio di Santa Maria del Mar (Istmo di Tehuantepec, Oaxaca, Messico) abitato dagli indios pescatori lagunari Huave, per verificare sul terreno alcune ipotesi formulate dagli amici americanisti Gerardo Bamonte e Gilberto Mazzoleni.
Studiosi che in precedenza avevano condotto un’indagine antropologica nel
vicino villaggio Huave di San Mateo del Mar, nell'ambito di un team diretto da
Italo Signorini dell’Università di Roma.
Finanziamento: Contributo per la
partecipazione al Congresso di Mérida della Society for Applied Anthropology di
Washington e per la ricerca in Messico, da parte del Ministero della
Pubblica Istruzione, Direzione Generale per l'Istruzione Universitaria
(lettera del 12.7.78)
SUD
SUDAN, 1979
Partecipazione
politica e integrazione sociale dei Dinka, Shilluk e Nuer in Malakal, centro urbano
multietnico dell'Upper Nile, Sud Sudan.
Finanziamento: Assegnazione di
una Borsa di Studio per la ricerca in Sudan da parte del Centro per le
Relazioni Italo-Arabe (lettera del 21 novembre 1978)
KENYA, 1980
Survey socio-antropologico
(sviluppo) tra i popoli nomadi, transumanti e sedentari (Turkana, Merille,
Borana, Rendille, Elmolo) localizzati intorno alle sponde sud-orientali del
Lago Turkana (già Rodolfo), Kenya nord-occidentale
Sessione di ricerca che ha sostituito la seconda fase del progetto Isiolo, che non si è potuta realizzare per via della situazione in cui versava allora il paese: a) risentimento della tribù dei Kikuyu nei confronti di un governo in maggioranza non Kikuyu; b) presenza dei guerriglieri somali shiftas, che imperversavano nelle aree nord-orientali, arrivando sulle Nyambeni Hills all'altezza della città di Isiolo.
Con la conseguenza che tutto il traffico veicolare diretto verso nord verrà concentrato in colonne scortate da mezzi della polizia e dell'esercito kenyota.
Finanziamento: 1978 Assegnazione
di un contributo per le ricerche in Africa (Kenya) da parte dell'istituto
Italo Africano (lettera del 16.10.78).
- 1979
CNR, Comitato Nazionale per le Scienze Storiche, Filosofiche e
Filologiche, Contratto per un finanziamento della ricerca in Kenya (lettera del
13 luglio 1979)
Partecipazione
politica e integrazione sociale dei Dinka, Shilluk e Nuer in Malakal, centro
dell'Upper Nile, Sud Sudan. Seconda sessione di ricerca in questo centro
multietnico e multiculturale.
Finanziamento: 1979 CNR,
Comitato Nazionale per le Scienze Economiche, Sociologiche, Statistiche,
Contratto per un finanziamento della ricerca in Sudan (lettera dell'11 ottobre
1979)
Finanziamento: 1980 Assegnazione
di una Borsa di Studio del Centro per le Relazioni Italo-Arabe (lettera
dell'8 aprile 1980)
ISOLE
SHETLAND E ORCADI (SCOZIA), 1982
Grazie
al questo viaggio di studio (o di reconnaissance), prima delle Shetland,
poi delle meridionali Orcadi, sia pure involontariamente sarebbe stato gettato
il primo seme di ciò che anni dopo si sarebbe trasformato nel mio Programma
sulle Comunità Marittime dell’Atlantico Settentrionale.
In quel periodo ero particolarmente attratto dalla quella che, a quei tempi, costituiva la terza "rivoluzione culturale", che gli abitanti delle isole Shetland stavano sperimentando sulla propria pelle.
Il ritrovamento e, poi, lo sfruttamento razionale e sistematico delle enormi riserve di petrolio e gas scoperte nella piattaforma continentale del Mare del Nord avevano portato alla costruzione di grandi infrastrutture a terra, e comportato un conseguente afflusso di uomini.
In quell’epoca le isole stavano perciò passando da un'economia di tipo pastorale e marittima, ad un'altra di tipo industriale, in passato anche fortemente contestata.
Il mio interesse per le più meridionali isole Orcadi era invece costituito, non solo dalla loro morfologia, ben più "dolce" rispetto alle montuose, frastagliate e aspre Shetland, ma anche dal poter verificare "in situ" la differenza, lo iato che si veniva allora formando, o che si era già aperto, tra i due arcipelaghi.
Il tutto in assoluto "tempo reale". Costatando le situazioni una dopo l'altra.
Temevo che un contrasto netto e cospicuo si fosse già delineato nelle posizioni raggiunte dai due arcipelaghi.
Nel primo caso, tra quelle innovative e ormai sull'orlo di un'industrializzazione forzata, che dall’esterno appariva non particolarmente rispettosa dell’itinerario culturale perseguito nei secoli dagli Shetlanders.
Nel secondo caso le tradizionali isole Orcadi non
sembravano essere rimaste coinvolte, se non in maniera del tutto trascurabile,
da turbolenti realtà economiche di tipo esogeno.
Finanziamento: 1982 CNR, Comitato Nazionale per le Scienze Economiche, Sociologiche, Statistiche, Contratto per un finanziamento di una ricerca negli Archivi del Sudan, localizzati nell'Oriental Library dell'Università di Durham (Inghilterra settentrionale) e per l'elaborazione informatica di un questionario sociologico utilizzato in Sudan (lettera del 20 ottobre 1982).
Da Durham, via Aberdeen, avrei
poi proseguito per il mio viaggio di studio invernale nelle isole Shetland e
Orcadi.
INUIT
DELL'ARTICO CANADESE, 1983
- Indagine
antropologica (sviluppo) in un campione di sei comunità Inuit (eschimesi)
dell'Artico canadese: Inuvik, Tuktoyaktuk (delta del Mackenzie, Mare di
Beaufort, Artico occidentale); Qausuittuq (già Resolute Bay, Cornwallis Island,
Alto Artico), Frobisher Bay (oggi Iqaluit), Pangnirtung (Baffin Island e
Cumberland Sound, Artico orientale, oggi Nunavut), Kuujjuaq (già Fort Chimo, Labrador,
Nouveau Québec).
Finanziamento: 1983 Ministero
della Pubblica Istruzione, Direzione Generale per l'Istruzione
Universitaria, contributo per la partecipazione all'XI Congresso Internazionale
delle Scienze Antropologiche ed Etnologiche, Canada (Québec - Vancouver)
(lettera del 29 aprile 1983). Da Vancouver avrei poi raggiunto, via Alaska sudorientale
e Yukon, le comunità Inuit dell’Artico canadese.
ARCIPELAGO DI SAINT-PIERRE ET MIQUELON E ISOLA DI TERRANOVA, 1987
Premessa: I progetti di ricerca sul campo, una volta avviati, a volte devono cambiare.
Cercando di adattarsi alla situazione concreta e alla realtà che deve affrontare lo studioso. Come è appunto accaduto nuovamente nel 1987 (dopo il Kenya, 1980).
Quando, per insormontabili difficoltà di diversa natura, una volta arrivato a Montréal (Canada), ho dovuto cambiare campo di indagine sic et simpliciter.
Grazie al fatto che le notizie che periodicamente arrivavano a Roma dal Canada, oltre che dal nostro Ministero degli Affari Esteri (nell'era delle comunicazioni via posta o telefono, in alcuni casi anche telex), avevano fatto presagire l'impossibilità di proseguire la mia ricerca sugli Inuit dell'Artico canadese, in questo caso della Baia di Hudson (Sanikiluaq, Isole Belcher).
Sicché, con il
cosiddetto "Piano B.", che in qualche misura avevo già predisposto
nelle sue linee principali prima di partire, avrei dato corpo e sostanza,
rivitalizzandolo, al mio Programma sulle Comunità Marittime del Nord Atlantico,
dopo i miei viaggi di studio invernali di cinque anni prima (1982), nelle settentrionali
isole Shetland e Orcadi.
- Così
mi interesserò, prima alle isole francesi di Saint Pierre et Miquelon, poi agli outports dell'isola canadese di Terranova...
A non molta distanza dalle coste meridionali dell'immensa isola canadese di Terranova si trovano le due piccole e splendide isole di Saint-Pierre e Miquelon. Dal 1976 Dipartimento d'Oltremare e Collettività d'Oltremare francese dal 2003.
I suoi poco più di seimila abitanti sono concentrati nella città capoluogo di Saint-Pierre e nel villaggio dell’attigua Miquelon. Gli isolani discendono dai pescatori baschi, bretoni e normanni, che nel tempo vi si sono insediati.
L’arcipelago rappresenta il più antico dei possedimenti francesi in terra americana, poiché è l'ultimo lembo della Nouvelle France.
LAVORI IN CORSO WORK IN PROGRESS
Finanziamento: 1986 CNR,
Comitato Nazionale per le Scienze Economiche, Sociologiche, Statistiche,
Contratto per un finanziamento della ricerca a Terranova e a Saint-Pierre et
Miquelon (lettera del 31 dicembre 1986)
COMUNITA’ MONTANA DEL TURANO (LAZIO, ITALIA), 1984-1989
- Ricerca sul campo “part time”, a seguito della quale sono scaturiti due progetti di ricerca “partecipata” applicata.
Il primo relativo all’intera Comunità (approvato all’unanimità dal Consiglio della Comunità Montana come Piano del 1990), il secondo alla cittadina di Ascrea.
----Una ricerca socio-antropologica "partecipata" applicata ad un progetto di sviluppo integrato della Comunità Montana del Turano: ipotesi ed eventuali future implicazioni operative ai fini di un concreto miglioramento della "qualità" della vita" (sviluppo) degli abitanti della Comunità' medesima, Aprile 1989, DOI: 10.13140/RG.2.2.21664.40968
[A Socio-Anthropological Research "Partecipated Applied to An Integrated Development Project of The Mountain Community of Turano: Hypothesis and possible future operational implications for the purpose of a concrete improvement of the "quality" of life "(development) of the community. project unanimously approved by the Council of the Turano Mountain Community (Rieti, Central Italy) as the 1990 Annual Plan].
---Ascrea e la Valle del Turano: analisi socio-economica e culturale di un borgo montano dell'Alta Sabina, aprile 1989, DOI: 10.13140/RG.2.2.28561.25449
[Ascrea and the Turano Valley: Socio-Economic and Cultural Analysis of a Mountain Village of Upper Sabina (Rieti, Central Italy)]
SVALBARD,
1994
Ricerca
socio-antropologica presso le comunità marittime norvegesi e russe delle isole
Svalbard (Norvegia, Alto Artico): sviluppo, rapporto uomo-ambiente e
integrazione multietnica in un arcipelago "ai confini del mondo".
Questa è stata la
prima ricerca a carattere socio-antropologico nella storia delle Svalbard.
"Pelliccioni's research is very interesting, in the first place because very little social research has been carried out in Svalbard, but also because his findings may contribute importantly to the general theoretical development of ethnicity studies.
His plans are of course also important because of the interest among
social scientists and the general public in the increasing contact between
Eastern and Western Europe"
på Norsk: "Pelliccionis forskningsplaner er meget interessante, først og fremst fordi det har vært gjort svært lite samfunnsfaglig forsking på Svalbard, men også fordi hans resultater kan bidra vesentlig til utviklingen av det området av antropologien som generelt går under betegnelsen etnisitetsstudier.
De faller også klart inn
i den sterkt økende faglige interessen for den generelle tilnærmingen mellom
Øst - og Ves-Europa". Prof Ingrid Rudie, Head of the Department and
Museum of Anthropology, University of Oslo, 14 luglio 1994
Finanziamento:
1993
CNR, Comitato Nazionale per le Scienze Storiche, Filosofiche e
Filologiche, Contratto per un finanziamento della ricerca nelle isole Svalbard
(lettera del 10 novembre 1993)
Un approccio etno-antropologico alle
comunità marittime delle isole Fær Øer, Danimarca. Individuazione e analisi del
ruolo attualmente esercitato da una tradizione culturale e linguistica di
antica derivazione vichinga, in un contesto geo-politico altamente
modernizzato. Come il plurisecolare isolamento geo-spaziale ha saputo
indirizzare la via "autonoma" faroese allo sviluppo
Finanziamento: 1996 Ministero
degli Affari Esteri, Direzione Generale delle Relazioni Culturali, Uff.
VII: contributo per la ricerca nelle isole Fær Øer del 1995
Ricerca socio-antropologica presso le
comunità marittime delle Ebridi Esterne (Western Isles), Scozia: tradizione e
cambiamento culturale in un arcipelago "Celtico" e "ai confini
del mare".
Finanziamento: CONTRIBUTO
DEL MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
ISLANDA
GROENLANDIA, 1998
Un approccio etno-socio-antropologico alle Comunita’ Marittime islandesi di antica derivazione vichingo-norvegese. Con uno "studio del caso": Heimaey: Storia, Cultura, Economia (Pesca, Uccellagione, Turismo), in una comunità marittima di una giovane terra nordica e una ricognizione storico-archeologica nell’insediamento orientale della vicina "Terra Verde".
Finanziamento: Contributo del Ministero degli Affai Esteri.
PATROCINI OTTENUTI DALLE MIE RICERCHE
Presidenza del
Consiglio dei Ministri; Ministro per l'Università e per la Ricerca Scientifica
e Tecnologica; Ministro per l'Ambiente; Provincia di Roma; Stato Maggiore della
Marina Militare; Ambasciata della Federazione Russa, Roma; Reale Ambasciata di
Norvegia, Roma; Associazione Italia-Russia; Istituto di Cultura e Lingua Russa;
Centro Francescano di Studi Ambientali; Società Geografica Italiana; Reale
Ambasciata di Danimarca, Roma.
Per quanto riguarda le Svalbard da citare le lettere di incoraggiamento da parte della UE, Comm. Europea (5.5.94, a firma M. Lener), della Comm. Europea, Dir. Gen. XII (26.5.94, a firma L, Massimo), della Comm. Italiana dell'UNESCO (14.7.94, a firma T. Carettoni).
SPONSORIZZAZIONI
Canadian Pacific
Air e, poi, della Canadian Airlines International, SAS (Scandinavian Air
System), The British Tourist Authority, Greenland Tourism
IN COOPERAZIONE (O CON L’ASSISTENZA) DEL
Ministero degli
Affari Esteri; Governo Federale Canadese (Ministry of Indian and Northern
Affairs); Governi Provinciali (Québec, Ministère de l'Industrie, du
Commerce et du Tourism e Ministère des Affaire Intergouvernementales; Ministry of Education, Yellowknife, NWT); Science Advisory Board of the NWT, Yellowknife;
Ambasciata del Canada a Roma; United States of America Embassy.
RASSEGNA STAMPA
SVALBARD:
- "Eventi",
di G. Giulietti, in Rivista Marittima, CXXIX, Marzo 1996, 185-186
- "Franco
Pelliccioni nelle isole Svalbard", Estlandia (Bimonthly Magazine of the
Italy-Russia Association, in cooperation with the Russian Culture and Language
Institute, Rome), VII, 3-4, May-August 1995, 2
- «Spedizioni.
L'antropologo Franco Pelliccioni "Sono in pericolo le isole di
carbone"», Susanna Paparatti, Il Tempo, 7 Gennaio 1995, 5 (Cronaca
di Roma)
- “Sammenligner
bosetninger”, Svalbard Posten (Longyearbyen), n.29, 29 Luglio 1994, 7
- Il
12 luglio 1994 è stato intervistato a Oslo da Torn Arne Andressen, giornalista
del più importante quotidiano norvegese, l'Aftenposten
- "Missione
Grande Freddo. Un antropologo guida una spedizione italiana alle isole
Svalbard, terre strangolate dal ghiaccio situate ai confini con la banchisa
polare, dove convivono russi e norvegesi, ma anche orsi, foche, trichechi e
renne nane", Alessandro Mondo, L'Indipendente, 8 Luglio 1994, 17
FÆR ØER
-“Italskur
antropologur vitjar í løtuni”, Beate L. Jensen, Dimmalætting
(Tórshavn),1 Agosto 1995, 1 e 11
EBRIDI ESTERNE
- "Italian
takes time to study Isles" (SG. 14857), Stornoway Gazette, 31 July 1997,
6.
Per
un articolo Internet (intitolato "Guga"): WEB PAGE della Stornoway
Gazette and West Coast Advertiser (Guth Nan Innse-Gall),
ISLANDA
- "Þið
drekkið eins og víkingar -segir ítalski mannfræðingurrin Franco Pelliccioni
eftir kynni sín af Þjóðhátíð Vestmannaeyja", Fréttir, 25, 13
Agosto1998, p. 10 (Vestmannaeyjar, Islanda)
Amazon Pagina Autore USA
https://www.amazon.com/Franco-Pelliccioni/e/B01MRUJWH1/ref=ntt_dp_epwbk_0
O: amazon.com/author/francopelliccioni
Amazon Pagina Autore Italia
https://www.amazon.it/Franco-Pelliccioni/e/B01MRUJWH1/ref=dp_byline_cont_book_1
Amazon Pagina Autore United Kingdom
N.B. Il blog è dotato di Google Traduttore e di un motore di ricerca interno
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