QUANDO L’AVVENTURA SI FA LEGGENDA: GRANDI RAIDS AUTOMOBILISTICI DELLA STORIA
PREMESSA
La corsa automobilistica Pechino-Parigi, di inizio XX secolo (1907), scaturisce agli albori dell’automobilismo da un’inverosimile scommessa lanciata attraverso le pagine di un giornale parigino. Si cercano persone temerarie in grado di fare 16.000 chilometri tra Europa e Asia sulle loro macchine tonanti. Aprendosi la via attraverso montagne, deserti e foreste. Una scommessa che vedrà protagonisti gli italiani Scipione Borghese e Luigi Barzini senior.
Quattro, invece, sono i raids automobilistici
ideati dal fondatore della casa automobilistica francese Citroën nell’arco
di una dozzina d’anni (1922-1934). Effettuati tra Africa, Asia, Nord America. Raids
ufficialmente chiamati con i nomi delle località o delle regioni raggiunte.
In un secondo tempo quelle straordinarie imprese, ben presto entrate di diritto
nella leggenda, saranno denominate Crociere, dopo aver osservato come si
muovevano i semicingolati (autochenilles) Citroën impiegati.
Autoveicoli che ondeggiavano, attraverso le sabbie di uno dei più terribili
deserti sahariani, con movenze assai simili a quelle di un incrociatore in
navigazione nelle burrascose acque del mare o di un oceano…
Quattro saranno le crociere Citroën:
delle Sabbie (transahariana), Nera (transafricana), Gialla (transasiatica),
Bianca…
Qui è d’uopo fermarsi. Perché è l’unica a
non essere entrata nella leggenda. Avendo fallito miseramente, per due volte,
l’obiettivo canadese: sia quello autentico (a carattere geo-esplorativo), che
quello fittizio. Da immortalare nella celluloide, per essere offerto al
pubblico da una star della fotografia hollywoodiana, già Premio Oscar
per il celeberrimo film Tabù, a cui un ventennio dopo andrà ad
aggiungersi quello per Mezzogiorno di Fuoco.
Successivamente all’A., mentre è attento,
come un coscienzioso artigiano, a redigere questo libro: tessera dopo tessera,
itinerario dopo itinerario, avvenimento dopo avvenimento, ecco apparire
qualche luce, ma anche le numerose ombre che avvolgono chi, sia pure dalla
parte sbagliata, è comunque “entrato” nella leggenda, grazie alla Crociera Bianca.
Ma certo, è proprio Charles Bedaux, il suo
ideatore franco-statunitense! Straricco tycoon, geniale inventore,
imprenditore di successo, amico di re e di Hitler, che collaborerà con i
nazisti, sarà perciò arrestato dagli alleati e…
LA PECHINO PARIGI
Ma torniamo all’inizio, alla Pechino-Parigi.
Un exploit, quello dell’Itala della coppia Borghese (nobile e
avventuroso giramondo) e Barzini (“Maestro” del giornalismo), che in 44 giorni
di viaggio effettivi arriverà prima a Parigi.
L’arrivo dell’Itala al Bois de Vincennes di Parigi, 10 agosto 1907 |
Partendo dalla concessione francese di Tien Tsin, nei pressi
di Pechino. Superando montagne, deserti, steppe, foreste e impedimenti di ogni
natura. Riuscendo a battere i concorrenti (quei pochi rimasti…), nonostante
Borghese da Mosca abbia voluto effettuare una deviazione di ben mille
chilometri, per assistere ad un gran ballo a San Pietroburgo.
LE CROCIERE CITROEN
La prima delle Crociere Citroën è
quella delle Sabbie del 1922-23. Macchine semicingolate, al comando dei
due leaders Haardt e Audouin-Dubreuil, dal nord algerino si avventurano
per la prima volta nel Sahara, che superano. Giungendo fino nella mitica
Timbuctù. Attraversando dapprima il “paese della paura”, l’Hoggar, patria dei
famosi Tuareg, i nomadi blu del deserto. Poi inoltrandosi nel “paese
della sete”, alias il “deserto dei deserti”: il famigerato Tanezrouft.
Dove nei secoli carovane intere sono scomparse nel nulla, senza aver potuto
raggiungere la “sponda” opposta. Infine oltrepassando il grande fiume Niger. In
tal modo per la prima volta hanno collegato il Mediterraneo all’Africa
Occidentale francese, cioè il Tell al Sahel.
Un raid ben presto diventato leggendario,
ma che quasi subito dovrà fare un passo indietro. Per lasciare il posto ad una
nuova avventura e ad ancora una nuova probabile leggenda: quella della Crociera
Nera (1924-25), sempre realizzata da un convoglio di macchine semicingolate
Citroën e diretta dalla coppia Haardt e Audouin-Dubreuil.
Questa volta l’obiettivo non si “riduce” al
solo, sia pure immenso quanto vogliamo, deserto sahariano. Perché si vuole
addirittura attraversare l’intera l’Africa, da ovest ad est, da nord a sud. Per
raggiungere, infine, la remota isola del Madagascar. Particolare attenzione
verrà prestata alla composizione della squadra, i cui membri si dovranno
impegnare in una difficile missione esplorativa, etno-antropologica, artistica
e di documentazione foto-cinematografica. Inoltre sembra pure lapalissiano che,
avendo una portata continentale, la spedizione andrà incontro ad un
caleidoscopio di avventure ed accadimenti, che il lettore passo passo potrà
conoscere.
Locandina per la Serata di Gala del film La Crociera Nera (22 aprile 1926) nel Théâtre Royal de la Monnaie di Bruxelles, alla presenza dei reali del Belgio, Alberto I ed Elisabetta |
Ça va sans dire: ecco la nuova
“leggenda che cammina” e che andrà a prendere più che degnamente il posto di
quella precedente. Non per niente, mentre l’autochenille chiamata Scarabeo
d’oro (“ammiraglia” della precedente spedizione transahariana) era stata
esposta a Parigi nel “modesto” Musée dell’Armée, questa volta la si
potrà ammirare, assieme al materiale collezionato in Africa, nel ben più reale Louvre…
Ma al “testimone” non sarà sufficiente
l’ulteriore “traguardo” realizzato per potersi dichiarare più che soddisfatto.
Perché nel 1931-32 lo si affiderà ai leaders di un nuovo raid che,
tra parentesi, sono sempre gli stessi: Haardt e Audouin-Dubreuil. Ai quali in
Cina e in Afghanistan si aggiungeranno, tra gli altri, il grande teologo e
scienziato Teilhard de Chardin e l’archeologo francese Hackin, che ha scavato
nella valle di Bamiyan, nota per i grandiosi Buddha scolpiti nella
roccia.
Questa volta il raid avrà anche la
straordinaria opportunità di snodarsi lungo vie storiche e leggendarie. Poiché
percorrerà la più che millenaria Via della Seta e la pista seguita in
Afghanistan da Alessandro Magno. Inoltre le macchine dovranno essere in grado
di “scalare” l’Himalaia, integre o, magari, “pezzo dopo pezzo”! Per giungere
fin nel Sinkiang cinese. In una pericolosissima Cina in preda alla guerra
civile, a sanguinose rivolte etnico-religiose, al dilagante banditismo, al caos
imperante, dentro il quale diversi “Signori della Guerra” sguazzano
allegramente!
Poi, nel 1934, arriva la Crociera Bianca…
Attraverso la giungla equatoriale si costruisce una pista
di centinaia di chilometri, grazie al millenarismo collegato a Bula Matari, l'esploratore Stanley
"Il primo marzo,
oltrepassato il fiume N’Bomou, la Crociera Nera giunge a Bangassou, zona che
“anticipa” la giungla equatoriale del Congo Belga. Già per arrivare a Bondo
sono stati costretti ad inoltrarsi con difficoltà nelle paludi. Recupereranno
nella tappa successiva, con la quale giungeranno a Buta. Tra Buta e la città di
Stanleyville (Kisangani), capoluogo della provincia dell’Equatoria,
attraverseranno una regione popolata anche dai pigmei. In tutto per arrivare a
Stanleyville dalla frontiera con l’A.E.F. percorreranno centinaia di km su una
pista aperta dal lavoro di 40.000 uomini, “stimolati” dagli amministratori
belgi del Congo. Che artatamente hanno fatto circolare voci su un imminente
arrivo nella regione di inviati di Bula-Matari o, più propriamente, Bula Matale
(“Frangitore di rocce”).
La colonna della Crociera Nera davanti alla residenza del Governatore, Stanleyville, Congo Belga (12 marzo 1925) |
Soprannome in Swahili del
celebre esploratore statunitense Stanley. Affibbiato nel 1879 dai capi del
villaggio congolese di Vivi, dopo che con una mazza aveva spezzato per primo
una roccia, per iniziare a costruire una strada fino a Vivi. Soprannome “con il quale, dal mare fino
alle cataratte, Stanley, tutti gli indigeni del Congo si sono adesso
familiarizzati”.
Del resto Stanley, che per conto di re
Leopoldo II del Belgio più volte ha percorso, e a lungo, la regione del fiume
Lualaba-Congo, nel 1883 fonderà alle Stanley Falls, a
1.300 km dalla foce del fiume, il primo nucleo della città, che per quasi un
secolo porterà il suo nome. E le genti congolesi per decenni avevano sentito
parlare di Bula Matari nei racconti di padri e nonni. Così che Stanley da tempo
era considerato alla stregua di un profeta, in grado di annunciare una nuova
era… Sfruttando la curiosità e ingenuità di gente accorsa da ogni angolo della
colonia, per un mese gli africani si daranno da fare con panga e machete per
far giungere il convoglio francese a Stanleyville il 12 marzo. Dove la Crociera
Nera si ferma 11 giorni, avendo già percorso ca. 9.000 km dalla partenza.
Il 28 marzo, si ripassa nuovamente per Buta,
raggiungendo Niangara, nell’Haut-Ouellé. Regione abitata dai Mangbetu, etnia
sudanese in terra Bantu. Dove donne (e uomini) mostrano strane teste allungate
a causa di una caratteristica deformazione artificiale del cranio. Ottenuta
fasciando i neonati fin dall’infanzia. Così, anche a causa della loro
dolicocefalia, sembra
che “con esso abbiano voluto maggiormente differenziarsi già nell’aspetto dalle
genti brachioidi circonvicine”. Nelle donne il singolare aspetto risulta ancora
più accentuato per l’elaborata capigliatura sviluppata all’indietro, che dà
loro maggiore risalto. Un costume che colpirà molto gli
ambienti artistici europei, allorché la Crociera rientrando in patria lo
renderà noto. Infatti Iacovleff, Poirier e Specht si fermeranno nel villaggio
del capo Ekibondo e così potranno riportare numerosi disegni, foto e filmati
delle donne Mangbetu, il cui straordinario aspetto figurerà nelle locandine del
film di Léon Poirier.
Il 10 aprile il convoglio è a Kasenyi, sulla
sponda del lago Alberto, che si attraversa a bordo del vapore Samuel Baker. Non
prima di aver incontrato la Duchessa d’Aosta, Hélène d’Orléans (1871-1951), cognata
di Vittorio Emanuele II, Re d’Italia, accompagnata dal figlio, il Duca di
Pouilles".
Da: GRANDI RAIDS AUTOMOBILISTICI DELLA STORIA: QUANDO L’AVVENTURA SI FA LEGGENDA. LA PECHINO-PARIGI E LE “CROCIERE” CITROËN, TRA AFRICA, ASIA E AMERICA DEL NORD
(E-Book e versione
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PREMESSA
PARTE PRIMA: LA CORSA PECHINO PARIGI, 1907
L’INVEROSIMILE SCOMMESSA!
L’itinerario
I concorrenti
Il team italiano
La macchina
Il via
Al di là degli Urali
L’arrivo a Mosca
L’arrivo a Parigi
PARTE SECONDA: LE CROCIERE CITROËN
I QUATTRO RAIDS AUTOMOBILISTICI CITROËN, TRA VECCHIO E NUOVO MONDO
André Citroën
I leaders sul terreno: Georges-Marie Haardt, Louis Audouin-Dubreuil, ma anche Victor Point
LA “CAPOSTIPITE” DELLE CROCIERE CITROËN: LA CROCIERA DELLE SABBIE (MISSION TUGGOURT-TIMBUCTÚ), 1922-23
Introduzione
Le macchine
Si parte
Si oltrepassa Abalessa, dove tre anni dopo si effettuerà la straordinaria scoperta della tomba di Tin Hinan, regina dei Tuareg
La missione Citroën continua ad avanzare nel Sahara
Arrivo nella leggendaria Timbuctú
L’AVVENTURA CONTINUA: L’INCREDIBILE CROCIERA NERA (CITROËN CENTRE-AFRIQUE) DEL 1924-25. UN VAGABONDAGGIO NEL CONTINENTE SENZA UGUALI! .
Introduzione
Le finalità della Crociera Nera
I partecipanti
L’itinerario
I preparativi
Le macchine
Infine si parte dalla Legione Straniera…
Attraverso la giungla equatoriale si costruisce una pista di centinaia di chilometri, grazie al millenarismo collegato a Bula Matari, l’esploratore Stanley
Sulle sponde del Lago Victoria, nell’Africa orientale britannica
LA MITICA CROCIERA GIALLA (MISSION CENTRE-ASIE),1931-1932. L’ESALTAZIONE CONTINUA!
Introduzione: il progetto originale lungo la Via della Seta
Il 1931 è l’anno dell’Esposizione Coloniale di Parigi, la grande “vetrina” dell’Impero francese
Si modifica il progetto
Il gruppo Pamir: da Beirut all’Himalaia e oltre
Il gruppo Cina, con Victor Point e il celebre teologo-paleontologo Teilhard de Chardin
Il gruppo Cina attraversa la Porta del Gobi inoltrandosi nel Sinkiang (Xinjiang)
Pamir e Cina insieme verso Peiping (Pechino)
La missione continua verso l’Indocina .
UN FLOP COMPLETO: LA CROCIERA BIANCA (BEDAUX CANADIAN SUB ARCTIC EXPEDITION, ALIAS THE CHAMPAGNE SAFARI), 1934
Introduzione
I preparativi
Tassello dopo tassello si costruisce la grande “macchina” della spedizione
La partenza da Edmonton. L’itinerario
Il racconto “originale” della disfatta, ovvero la versione eurocentrica
La verità è una “finzione” cinematografica? Ovvero la versione canadese!
Si torna ad Edmonton
Lo Champagne Safari, biografia filmica di uno stravagante megalomane e avventuriero, che è anche uno straricco industriale e un geniale inventore, un amico di re e di Hitler, forse un collaborazionista: ecco svelato il lato oscuro di Bedaux… .
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
Pechino-Parigi
Crociere Citroën
Africa (e Sahara)
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