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domenica 17 marzo 2024

135. MAASAI. GENTI E CULTURE DEL KENYA: E-BOOK, VERSIONE CARTACEA ILLUSTRATA DI GRANDI DIMENSIONI A COLORI E IN BIANCO E NERO, VERSIONE NON ILLUSTRATA

 

In copertina: bel primo piano di un danzatore-suonatore di tamburo Chuka, Mountain Kenya Safari Club, Nanyuki, 1980
(© Franco Pelliccioni) 

PRESENTAZIONE: IL PAESE, LE GENTI, IL LIBRO

IL LIBRO

   Il libro, come indicato dal sottotitolo, offre una panoramica generale sui popoli del Kenya. Il titolo "Maasai" è stato invece scelto per celebrare un popolo le cui imprese guerresche hanno lasciato un segno indelebile nella storia dell'Africa e nell'immaginario collettivo europeo.

   Il libro presenta una rassegna etno-antropologica delle principali tribù kenyote, suddivise in base a diversi criteri, quali economia, lingua, rapporto con il territorio e con gli altri popoli, elementi culturali. Alcune di queste tribù sono trattate in modo più approfondito, sia per la loro cultura in generale, sia per alcuni aspetti specifici, che la rendono particolarmente interessante.

   Sfogliando le pagine del volume, dapprima testo e fotografie condurranno il lettore tra le fertili White Highlands, contrassegnate dalla presenza di estese piantagioni di caffè e tè. Poi, discendendo sul fondo della grandiosa Rift Valley, potrà vedere coltivazioni, savana, foreste e laghi, a volte anche di soda. Come il Magadi, al confine meridionale con la Tanzania, che si può addirittura attraversare in macchina!

   Dirigendosi verso il nord del paese, incontrerà invece steppa, deserti e lugga [Letti asciutti di corsi d’acqua].  Perché quelle sono le terre dei nomadi Nilo Camiti e Cusciti. Allevatori in particolare di dromedari. Il cui stile di vita è spesso scandito da razzie e contro razzie di bestiame, più o meno sanguinose.

   Dal punto di vista storico, un rapido excursus lo farà tornare molto indietro nel tempo. Sarà così che si imbatterà nelle straordinarie scoperte della famiglia Leakey, che hanno saputo disegnare nuove date per l’evoluzione dell’Uomo. Poi un grosso balzo in avanti nella storia gli farà incontrare i primi invasori. Vengono dall’Europa (portoghesi)[Preceduti da indonesiani, arabi e persiani], ma anche dall’Arabia (Omaniti). Questi ultimi, dopo essere stati costretti ad abolire la schiavitù, da Zanzibar saranno in grado di esercitare ancora la loro sovranità sul paese, sia pure nominale, fino all’indipendenza del Kenya.

   Nel frattempo, a cavallo tra il XIX e il XX secolo, la ferrovia Mombasa-Kampala aprirà la strada alla colonizzazione britannica. Così un paio di testimoni saranno in grado di fornirgli qualche elemento in più su un’epoca nella quale molti africani non avevano mai visto un uomo bianco. Erano gli stessi tempi in cui si imponeva la Pax Britannica tra le varie tribù, organizzando spedizioni punitive. Come contro i Turkana del nord. Qualche decennio dopo, la fase terroristica dei Mau Mau sarà seguita dall’indipendenza (1963). 

. Carta politica, 1988
(University of Texas at Austin, Perry-Castañeda Map Collection) 

I capitoli antropologici

   La rassegna è aperta dalla “cultura mista costiera” dei Swahili. Appartengono ai Bantu, a parte alcune realtà minori (Arabi, Shirazi). La loro è una cultura sincretistica, che ha saputo realizzare un’interessante civiltà urbana, densa di sviluppi nel campo dell’architettura, dell’arte, della letteratura scritta in caratteri arabi.

   Subito dopo con gli agricoltori sedentari Bantu, come i Kikuyu, il lettore saprà come il pagamento della “ricchezza della sposa” non equivalga alla compera di una moglie. Qui si inoltrerà nel “Mondo perduto” dei pescatori Bagiuni, vessati da una lunga pulizia etnica da parte somala.

   Il testo del successivo capitolo è tra i più corposi. Riguarda i Nilo Camiti e, naturalmente, i famosi nomadi pastori Maasai. Ampiamente conosciuti attraverso la letteratura e la filmografia, costituirono una formidabile barriera fisica alla penetrazione, prima afro-araba, poi europea, dell’interno africano. Del resto le loro razzie li spingeranno, non solo a Mombasa sulla costa, ma anche a molta distanza dalla loro terra. Fino al lago Nyassa, a ben 800 km di distanza.

   Solo Joseph Thompson, un coraggioso giovanotto inglese, riuscirà ad attraversare per primo la loro pericolosa terra. Giungendo indenne fin sulla sponda del lago Victoria. Il capitolo include anche elementi e fatti poco noti e indubbiamente interessanti. Tra i quali il “complesso del bestiame”, del resto condiviso da altri gruppi di allevatori, e il “governo diffuso”. Senza trascurare le profezie, per lo più avveratesi, del grande laibon (mago professionista) Mbatian, il cui nome figura oggi sulla più alta vetta del monte Kenya.

   Le tribù di lingua cuscitica Somali, Borana, Rendille sono anch’esse composte da allevatori, soprattutto di dromedari. Un accenno (più che sufficiente!) al complicatissimo sistema sociale dei gada (classi d’età) per i Borana, è seguito dalla importantissima cerimonia collettiva del galgulumi per i Rendille, che ogni quattordici anni si tiene in un gigantesco insediamento, che vede riuniti tutti i clan, sulla sponda orientale del lago Turkana, alle pendici del monte Kulal.

   Cerimonia che purtroppo mi “perderò” nel 1980, poiché avverrà un mese dopo la mia partenza dal Kenya. Al termine di quella che è stata la mia seconda ricerca antropologica sul campo. Infatti nel 1980 mi trovavo proprio in quel desertico e settentrionale lago, a non molta distanza dal luogo prescelto per l’occasione. Tanto da poter osservare un notevole incremento della presenza Rendille. La mia prima ricerca risale invece al 1976, ed è stata effettuata nella cittadina multietnica e multiculturale di Isiolo, a nord del Monte Kenya [Situata a 1.106 m di quota, contava 8 201 abitanti all’ultimo censimento del 1969. Erano invece 45 989 nel 2009]Così ho ritenuto utile qui inserire estratti di entrambi i miei diari, Integrando, arricchendo e vivacizzando il testo, con narrazioni “dal vivo” di fatti, luoghi, situazioni, imprevisti, stati d’animo, emozioni, incontri con “l’altro da noi”.... 

Così questo è anche un libro sul Kenya, come l’ho conosciuto e apprezzato durante i miei due lunghi soggiorni: dai confini con la Tanzania, a sud (lago Magadi e Rift Valley), a quello con l’Etiopia, a nord-ovest (lago Turkana) e a nord (Marsabit), alle sponde dell’Oceano Indiano, ad est (Mombasa, Malindi, Gedi)

   La rassegna si conclude con i popoli considerati “marginali”. Pressoché sconosciuti al grosso pubblico, comprendono i cacciatori raccoglitori Bon delle intricate foreste costiere, ai confini con la Somalia; i Dorobo delle foreste dell’interno; i pescatori Elmolo del lago Turkana.

   Ho anche inserito brani dai libri, sia di Thompson, che di Teleki. Che con von Hohnel scoprì il lago oggi chiamato Turkana. Dandogli il nome di Rodolfo, in onore del Principe ereditario della Corona d'Austria[Meno di un anno dopo si sarebbe suicidato a Mayerling, assieme alla sua amante]Inoltre ho aggiunto un paio di paragrafi relativi alla “scoperta”, nel XIX secolo (e nel 1952), degli sfuggenti cacciatori Bon.

   In appendice una galleria “etnografico-artistica” espone le miniature di dipinti raffiguranti i membri di numerose tribù kenyote riportate su 22 carte da gioco. Indubbiamente si inspirano ai ritratti realizzati da Joy Adamson [L’autrice di Nata Libera]. per il governo del Kenya, a partire dal 1949. Per l’attenta cura di dettagli, particolari e paraphernalia tradizionali, sono in grado di contribuire alla maggiore comprensione della variegata umanità kenyota.   

   Il libro, 155 pp, 248 note, è corredato da 154 foto (69 sono mie). Tutte le altre sono d’epoca, alcune anche abbastanza rare. Come quella relativa ad un altro famoso laibon: Lenana, figlio di Mbatia(ca. 1890) [Avrà l’onore di figurare sulla terza vetta più alta del monte Kenya]. 

DA: MAASAI. GENTI E CULTURE DEL KENYA

Le copertine delle quattro versioni del libro
E-Book:  https://www.amazon.it/dp/B0CP2Z7QT3

Versione cartacea a colori "premium":  
https://www.amazon.it/dp/B0CPSNZ9BW

versione cartacea in bianco e nero: https://www.amazon.it/dp/B0CPVC5QBM

versione cartacea non illustrata: https://www.amazon.it/dp/B0CQ7FTRZX


Quella non illustrata (contiene le seguenti carte: politica; fisica; demografica; etnografica; Periplo del Mare EritreoOperazione di “pattugliamento” militare tra i TurkanaPercorso della spedizione Teleki-von Hohnel ai laghi Rodolfo e Stefanie;  Distribuzione delle tribù Somale; Villaggi dei Bon nel distretto di Lamu; Mappa dell'area meridionale Galla e Waboni insieme ai paesi somali adiacenti: dopo i suoi viaggi del 1866 e 1867 di von R. Brenner"), di dimensioni ridotte (15,2 x 22,9) e più economica  potrebbe essere anche impiegata nei corsi di Antropologia Culturale, Etnologia, Storia dell'Africa, Storia e Istituzioni dei Paesi afro-asiatici, Geografia

SOMMARIO
PRESENTAZIONE 
IL PAESE 
LE GENTI 
IL LIBRO 
I capitoli antropologici 
Dal diario di ricerca, agosto 1980 
Escursione verso il sud della Rift Valley e il confine con la Tanzania: Masaailand, Lago Magadi, il sito paletnologico e paleontologico dell’Olorgesailie 
1. INTRODUZIONE STORICA 
UN SALTO NELLA PREISTORIA: SCOPERTE PALEONTOLOGICHE E PALETNOLOGICHE IN AFRICA ORIENTALE 
STORIA ANTICA
L’AZANIA, LA “TERRA DEGLI ZENG, O ZENJ” 
I PRIMI EUROPEI ARRIVANO DAL PORTOGALLO 
IL DOMINIO DEI SULTANI OMANITI
L’AVVENTO COLONIALE INGLESE: IMPERIAL BRITISH EAST AFRICA COMPANY (1887), PROTETTORATO DELL’AFRICA ORIENTALE BRITANNICA (1895), PROTETTORATO E COLONIA DEL KENYA (1920), RIVOLTA MAU MAU (1952-56). INDIPENDENZA (1963) .
Qualche approfondimento storico 
La creazione del Northern Frontier District (1909) 
Due testimoni dei prodromi della colonizzazione britannica .
Browne (1909-1916) 
Storia della fondazione di Fort Hall tra i Kikuyu e i Maasai (1900). Nel 1907 giunge Winston Churchill 
Yardley (1918), Kenya settentrionale: lago Rodolfo (oggi Turkana), Abissini [Merille?], Turkana, razzie, schiavitù, Somali .
2. INTRODUZIONE GEOGRAFICA, DEMOGRAFICA, ETNO-ANTROPOLOGICA 
Dal diario di ricerca del 1976 
Un'inopportuna escursione etnografica in un accampamento di razziatori Samburu (Nilo-Camiti), a nord della cittadina di Isiolo, Kenya settentrionale 
LA PREZIOSA GALLERIA DI DIPINTI ETNOGRAFICI DEL KENYA: 22 POPOLI IMMORTALATI SULLA TELA DALLA TALENTUOSA ARTISTA JOY ADAMSON 
3. LA “CULTURA MISTA COSTIERA”: I SWAHILI 
INTRODUZIONE: LE “CONTAMINAZIONI” ETNICO-LINGUISTICO-CULTURALI AFRO-ASIATICHE 
Una straordinaria fonte storica. Il Periplo del Mare Eritreo, Portolano Greco-Egiziano del I sec. D.C. 
L’Azania 
Contatti con l’Estremo Oriente: le esplorazioni medievali cinesi 
I Cinesi in Africa Orientale: le fonti scritte 
I Ming e le sette esplorazioni marittime di Cheng Ho (o Zheng He), l'«Eunuco dei Tre Gioielli». Fonti scritte e iscrizioni su pietra 
Tramonto di una straordinaria, avventurosa e misconosciuta epopea asiatica nell’Oceano Indiano 
Il contributo acculturativo portoghese 
Alla fine del xix secolo nel folto della foresta equatoriale costiera è scoperta la Macchu Picchu africana, la città medievale di Gedi
3.1 LA CULTURA SINCRETISTICA SWAHILI 
La lingua Swahili, il Kiswahili 
Utendi Wa Inkishafi, celebre poema che rimpiange i fasti del passato 
4. I BANTU, GLI “UOMINI”: GLI AGRICOLTORI SEDENTARI 
Migrazioni, Economia 
Una caratteristica culturale condivisa da numerosi popoli africani: 
la “ricchezza della sposa” 
4.1 I KIKUYU E LA RIBELLIONE ANTIBRITANNICA MAU MAU, PER RIAVERE LA TERRA DEGLI AVI 
Il mito delle origini e il perché dei nomi femminili del sistema clanico patrilineare Kikuyu 
4.2 I BAGIUNI 
Il “mondo perduto” dei Bagiuni, tra le omonime isole somale, l’arcipelago di Lamu, la costa del Kenya: una “pulizia etnica” lunga oltre trenta anni
5. I NILO-CAMITI: I NOMADI PASTORI 
Una caratteristica culturale: il “Complesso del Bestiame” tra i popoli allevatori dell’Africa Orientale 
5.1 I MAASAI 
Nell’immaginario collettivo europeo, arabo e africano 
Nelle terre dei Maasai: Joseph Thompson (1883); la spedizione Teleki-von Hohnel (1888); Charles William Hobley (1929) 
Una storia realmente bellicosa 
Sanguinosi conflitti intertribali (e intratribali: il “suicidio” collettivo Maasai) e la “Pax Britannica” 
Il “governo diffuso”, sistema politico della società acefala Maasai
Le profezie avverate del grande laibon Mbatian 
6. I NILOTICI 
6.1 I LUO 
Migrazioni dei Lwoo 
7. LE POPOLAZIONI DI LINGUA CUSCITICA 
7.1 SOMALI 
7.2 BORANA 
Il sistema sociale dei gada o classi d’età 
Dal diario di ricerca, 1976 
Un inaspettato incontro notturno sulla pista per Garba Tula (e la Somalia) 
7.3 RENDILLE 
Il ciclo della vita tra i Rendille 
Dal diario di ricerca, fine agosto 1980 
Loyangalani, Lago Turkana, Kenya settentrionale: la ricerca ha termine. Non sarà possibile assistere a settembre al Galgulumi Rendille
Un coup de théâtre. Sulla scena “irrompe” un lago il cui nome sembra uscire da un libro di favole, anziché da un testo geo-storico dell’Africa orientale: Lake Paradise 
Il mistero di un “bel nome”
8. LE CULTURE “MARGINALI”: I CACCIATORI RACCOGLITORI DOROBO E BON; I PESCATORI ELMOLO 
8.1 DOROBO, CACCIATORI-RACCOGLITORI DELLE FORESTE 
Il primo europeo ad incontrare i Dorobo, nel corso del suo coraggioso attraversamento della terra Maasai, è l’esploratore britannico Thompson (1883) 
8.2 GLI ELMOLO PESCATORI DEL LAGO TURKANA 
Gli Elmolo, dalla scoperta europea (1888) al 2020 
Alcune caratteristiche culturali 
Dal diario di ricerca, Lago Turkana, Kenya settentrionale, agosto 1980 
L’arrivo al lago, a ca. un secolo dalla sua scoperta e a ca. venti dai miei primi studi antropologici sui Turkana 
Loyangalani, un’oasi nella lava 
Il lodge gestito da un’intrepida donna vicentina
Contatti con la Missione
Con una barca, nonostante l’altezza delle onde del lago per il forte vento, raggiungo il vecchio villaggio degli Elmolo 
Nel villaggio 
Nel 2019 le piogge causate dal cambiamento climatico e la conseguente crescita del livello delle acque del lago hanno costretto gli Elmolo ad abbandonare il villaggio, per portarsi su terreni più’ elevati 
8.3 I BON (BONI, AWEER, WABONI), CACCIATORI-RACCOGLITORI DELLA FORESTA COSTIERA 
I Bon oggi 
Storia dell’avventurosa scoperta dei Bon nelle foreste costiere tra Somalia e Kenya .
Nel 1952 l’incontro dell’etnologo italiano Vinigi Grottanelli con i Bon 
9. APPENDICE 
DAL DIARIO DI RICERCA: UN’AVVENTUROSA “PRIMA” KENYOTA NEL CORSO DELLA MIA INIZIAZIONE ANTROPOLOGICA SUL CAMPO, GIUGNO 1976 
Laisamis, lungo la pista per ritornare ad Isiolo 
Un doveroso aggiornamento 
UNA GALLERIA ETNOGRAFICO-ARTISTICA “PARTICOLARE”
10.BIBLIOGRAFIA 
CARTE 
NOTE
 



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