Le commandant Marchand et ses compagnons d'armes à travers l'Afrique di Michel Morphy (Gallica, BnF) |
Questo secondo volume dedicato all’Africa comprende 17 esploratori, 6 archeologi, 1 naturalista, 1 paleontologo.
Ho la presunzione di ritenere che gli esploratori qui presenti costituiscano una “squadra” non male. Anche se, tra le loro fila, non figurano personaggi del calibro di Livingstone. E dire che, grazie anche al consiglio di uno dei principali curatori, il Prof. Jan B. Thompson, geografo dell’Università di Glasgow, a lungo visitai il suo mulino a Blantyre (Scozia), oggi uno straordinario museo…
Ciascuna delle vicende esistenziali di quelli che considero i “miei” personaggi mi ha così entusiasmato ed appassionato, da rimanerne ogni volta coinvolto… Un filo empatico si è così inconsapevolmente intrecciato tra me e loro, tanto da oltrepassare la barriera del tempo e a legarmi indissolubilmente a ciascuna di queste straordinarie figure. Il cui sacro fuoco della conoscenza non si è mai sopito. Spronando questi autentici giganti sempre più in là, verso altre destinazioni, alla ricerca di nuove e più esaltanti mete! “C’è sempre qualcosa di nascosto! Vai, e scoprilo! Vai, e guarda oltre quelle barriere; v’è qualcosa che si cela al di là di quei monti. Una cosa perduta, che ti attende. Vai!” (Rudyard Kipling).
Man mano che mi sono addentrato nelle loro vite, sono rimasto sempre più colpito e attratto dalle loro profonde passioni, che hanno saputo guidarli su eccezionali, se non unici, percorsi esistenziali e scientifici. Anche in altri tempi ed epoche. Quando pressoché tutto era difficoltoso, pionieristico, pericoloso, impossibile. Poiché, in terreni mai prima di allora violati, ci si doveva inoltrare con pochi mezzi. A volte anche con scarsi riconoscimenti. Riuscendo, comunque, ad apportare a scienza e conoscenza contributi straordinari e di rilievo.
A volte alcuni di loro ci hanno lasciato la vita: Eberhardt (annegata nel Sahara), Mungo Park (per sfuggire agli attacchi degli africani, annegato nel Niger), Hornemann (morto per dissenteria, Niger), Speke (suicida? in patria), Piaggia (febbri, in Sudan, al confine con l’Etiopia), De Brazzà (malattia, Dakar). Mentre altri sono riusciti a salvarsi aprendosi la strada a suon di fucilate e, in un caso, di mitragliatrice Maxim (Stanley).
Continuando a parlare degli esploratori, il gruppo più numeroso è rappresentato dai francesi (Réné Caillé, Jean-Baptiste Marchand, Eberhardt, Roger Frison-Roche), ai quali si aggiunge l’italo-francese Pietro Savorgnan di Brazzà e il franco-americano Du Chaillu. A ruota li seguono i britannici (Mungo Park, Speke, Johnston), i tedeschi (Hornemann, Barth), ma c’è anche un celebre anglo-americano (Stanley). Oltre ad un italiano (Piaggia) e all’ungherese László Almásy, l’autentico “Paziente Inglese”, reso celebre dal film plurioscar del 1996. Per non parlare della Faraone-donna Ma'at-ka-Ra Hatshepsut, del Proconsole romano Lucio Cornelio Balbo Minore e del Berbero Leo Africanus.
Nove tra loro si sono profondamente inoltrati all’interno del deserto del Sahara e/o hanno raggiunto la mitica Timbuctù: Cornelio Balbo Minore, Leo Africanus, Mungo Park, Hornemann, Caillé, Barth, Eberhardt, László Almásy, Roger Frison-Roche.
Altri invece hanno ricercato le sorgenti del Nilo (Speke), si sono interessati al fiume Congo (Savorgnan di Brazzà). Oppure, dopo essersi imbattuto, nel remoto centro dell’Africa, nel misteriosamente scomparso… Dr. Livingstone?, alla quale domanda fa seguire immediatamente: “I presume”, attraverserà il Continente Nero. Prima da est a ovest, poi da est a nord-est (Stanley). Mentre, per cercare di intralciare l’avanzata della colonizzazione britannica nord-sud in Africa, c’è chi si si è spinto verso est e il Nilo Bianco dalle coste atlantiche (Marchand). Infine, nel folto delle foreste pluviali c’è pure chi si è messo testardamente alla ricerca di gorilla e pigmei (Du Chaillu) e di uno strano animale, metà zebra e metà giraffa (Johnston).
Gli archeologi hanno ovviamente privilegiato l’antico Egitto. Fin dal tempo dell’inglese Pococke, che è riuscito a precedere l’arrivo dei savants della spedizione Napoleonica… L’italiano Rosellini dal canto suo coadiuverà egregiamente il lavoro del francese Champollion, che infine è riuscito a tradurre i geroglifici egizi. Poi c’è il francese Mariette, uno dei più grandi archeologi, che abbia avuto l’Egitto, dove fonderà il Museo Egizio del Cairo. Tallonato dagli inglesi Petrie e Budge, nonché dallo statunitense Breasted.
Infine gli ultimi due personaggi: il naturalista francese Monod, autore di audaci méharées nel Sahara lunghe migliaia di chilometri, e il paleontologo britannico-kenyota Leakey, le cui “scoperte fossili in Africa hanno rivoluzionato il nostro concetto dello sviluppo umano”.
Trattando di esplorazioni, non posso fare a meno di citare alcuni aneddoti che mi riguardano personalmente. A cominciare dal fatto che, sia pure on line, anni addietro sono stato accettato come membro dallo storico Explorer’s Club di New York.
Il primo risale agli ultimi anni della collaborazione al mio giornale, l’Osservatore Romano. Quando inaspettatamente scoprii in redazione, con indubbia soddisfazione, come fossi considerato l’Indiana Jones del quotidiano della Santa Sede.
In quel momento il pensiero mi riportò indietro di oltre una ventina d’anni. Allorché nel 1979, al mio rientro a Khartoum dalla prima ricerca sul campo a Malakal, cittadina sul Nilo Bianco (non ancora Sud Sudan, ma semplicemente Sudan meridionale…), il Direttore dell’Agip Sudan Ltd. mi svelò come nell’ambiente degli expatriates europei, dopo la mia determinata partenza per l’ignoto…, ero stato soprannominato: “Dr. Livingstone”. In effetti loro, che si spostavano nelle vicine oasi con almeno un paio di fuoristrada, cuoco e kit d’emergenza medico-chirurgica al seguito, erano rimasti “sconvolti” per il fatto che, poco dopo essere giunto nella capitale sudanese, ero intenzionato a spingermi per 850 km a sud, con un paio di valigie e il borsone con la pesante attrezzatura fotografica di quei tempi e il registratore. Attraversando in jeep il deserto fino a Kosti, per un’intera giornata. Per poi risalire lentamente il Nilo Bianco su un vecchio battello a pale posteriori, per quattro lunghissimi e straordinari giorni…
Coppia sposata appartenente ai Bantu Kavirondo. Foto Johnston (da: Women of all nations, a record of their characteristics, habits, manners, customs and influence, 1908) |
INTRODUZIONE
1. MA'AT-KA-RA HATSHEPSUT, 1501-1479 a. C.
Deir al-Bahri nei pressi di Luxor: una ricognizione delle pitture a rilievo che raccontano i viaggi degli antichi egizi
Verso la Terra tropicale di Punt
Il “racconto” continua sulle mura di Deir al-Bahri
2. LUCIO CORNELIO BALBO MINORE, ca. 55-ca. 13 a.C.
La spedizione punitiva contro i Garamanti nel Sahara
3. LEO AFRICANUS (al-Hasan ben Muhammad el-Wazzân al-Fasi), 1494-1554
Iniziano i viaggi
Catturato dai corsari cristiani
A Rodi e Roma
La Descrizione dell’Africa…
4. RICHARD POCOCKE, 1704-1765
Viaggio in Oriente, 1737-1742
5. MUNGO PARK, 1771-1806
Alla scoperta del fiume Niger, 1794-1797
La seconda spedizione sul fiume Niger, 1805-1806
6. FRIEDRICH KONRAD HORNEMANN, 1772-1801
Nel Sahara, 1798-1801
7. RENÉ CAILLÉ, 1800-1838
Verso Timbuctú, 1827-1828
8. IPPOLITO ROSELLINI, 1800-1843
In Egitto con Champollion, 1828-29
L’arrivo ad Abu Simbel, 1828
9. HEINRICH BARTH, 1821-1865
Spagna, Maghreb, Libia, Egitto, Palestina, Asia Minore, Grecia
Nel Sahara, 1850-55
La rivalutazione della storia e delle culture dell’Africa
10. AUGUSTE MARIETTE, 1821-1881
In Egitto tra gli antichi papiri egizi, 1850
La scoperta del Serapeum
11. JOHN HANNING SPEKE, 1827-1864
Con Burton alla scoperta delle sorgenti del Nilo: i laghi Tanganyika e Vittoria
Con Grant di nuovo al lago Vittoria, scopre infine la sorgente del Nilo
12. CARLO PIAGGIA, 1827-1882
Tunisia, Egitto e Sudan
In Sudan, tra i “famigerati” cannibali Niam Niam
Tra Eritrea, Etiopia e Sudan
Ancora in Sudan
13. PAUL BELLONI DU CHAILLU, 1835? -1903
Nell’Africa Equatoriale Francese alla ricerca dei gorilla, 1855-59
Di nuovo in Africa, 1863-65
Scandinavia, Danimarca, Finlandia, Russia
14. HENRY MORTON STANLEY, 1841-1904
Combattente nella Guerra civile americana; giornalista nel West; corrispondente di guerra in Abissinia
Il “binomio” Livingstone-Stanley
“Ma trovate Livingstone”!
Una traversata est-ovest del Continente Nero lunga 8.000 km
Si parte da Zanzibar 114
In Congo al servizio del re del Belgio, 1879-1884
2.400 chilometri per soccorrere Emin Pasha: Zanzibar, Congo, Ruwenzori, lago Alberto, 1887-1889
15. PIETRO SAVORGNAN DI BRAZZA', 1852-1905
In Gabon e, poi, la risalita del fiume Ogooué
Ancora sull’Ogooué
L’incontro con Stanley
La Missione nell'Occidente Africano
Commissario Generale di Gabon e Congo
16. SIR WILLIAM MATTHEW FLINDERS PETRIE, 1853-1942
Prima Stonehenge, poi Giza, in Egitto
Egitto, Grecia e Palestina
17. SIR E. A. WALLIS BUDGE, 1857-1934
Egitto, Sudan e Iraq
18. HARRY HAMILTON JOHNSTON, 1858-1927
Nord Africa, Africa occidentale portoghese, Congo, Tanzania, 1879-1884
Camerun, Protettorato della Costa del Niger, Mozambico, spedizione ai laghi Nyasa e Tanganyika (e Protettorato dell'Africa Centrale Britannica), Reggenza di Tunisi, Special Commissioner del Protettorato dell'Uganda, 1885-1901
Nelle giungle del Congo scopre l'Okapi Johnstoni, metà giraffa, metà zebra
L’Okapi
19. JEAN-BAPTISTE MARCHAND, 1863-1934
La Mission Congo-Nil giunge a Fashoda, sul Nilo Bianco (Sudan)
La visita di Fashoda nel corso della mia seconda sessione di ricerca antropologica sul campo a Malakal
20. JAMES BREASTED, 1865-1935
La spedizione epigrafica in Egitto e Sudan del 1905-07
Primo survey archeologico di Egitto e Asia occidentale, 1919-20
Spedizioni in Palestina e Turchia, 1925
21. ISABELLE EBERHARDT, 1877-1904
Tra Maghreb, Svizzera, Francia e Italia, 1897-1899
In Algeria, 1900-1904
22. LÁSZLÓ ALMÁSY, 1895-1951
Tra Egitto e Sudan,1926-1927; la traversata Kenya-Sudan, 1929
Nell’Egitto sudoccidentale alla ricerca di Zerzura, la favolosa “oasi delle tre valli”, 1930…
Le spedizioni continuano, 1932-33, 1934-35
Attraverso il Grande Mare di Sabbia, 1935
L’incredibile operazione Salaam per conto dell’Afrika Korps di Rommel
22.1. LA SCOMPARSA DELL’ARMATA DI CAMBISE NEL DESERTO LIBICO: LEGGENDA O REALTA’?
23. THÉODORE MONOD, 1902-2000
Mauritania e Sahara occidentale, 1922, 1927-28
Sahara, 1929-1964
24. LOUIS LEAKEY, 1903-1972
Le spedizioni paleontologiche in Africa, 1923, 1926-35
La scoperta dello Zinjanthropus boisei, Tanzania, 1959
25. ROGER FRISON-ROCHE, 1906-1999
Alpi Savoiarde
Sahara
Ancora nel Sahara, 1948 e 1950; in Lapponia, 1956
Spedizione Berliet Ténéré-Ciad, 1959-1960
Artico canadese, 1966, 1969
Sahara, 1975
BIBLIOGRAFIA
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PAGINA AUTORE ITALIA;
https://www.amazon.it/Franco-Pelliccioni/e/B01MRUJWH1/ref=dp_byline_cont_book_1
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