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giovedì 29 agosto 2024

212. Finalmente sono a Skagway, cittadina alaskana che costituisce la prima importante tappa del lungo e complesso itinerario, che mi porterà verso lo Yukon e oltre. Fino alle lontanissime sponde dell'Oceano Glaciale Artico. Qui, alla fine del XIX secolo, i cercatori d'oro dovevano invece cercare di superare i difficili Passi montani, per arrivare al Klondike, dopo un pericoloso ed estenuante percorso. Una passeggiata per Broadway, N.Y.?! DA: VIAGGIO ATTRAVERSO L'INSIDE PASSAGE, NELLA TERRA DEGLI INDIANI DEI TOTEM E DELL’EX AMERICA RUSSA SULLA COSTA DEL PACIFICO DELL’AMERICA DI NORD-OVEST, TRA COLOMBIA BRITANNICA E ALASKA

  

Slitta e cani davanti allo studio fotografico di Hegg (Skagway, Alaska), in partenza per Dawson, Yukon, ca. 1898
(foto Hegg, University of Washington)


Cosa c'è nel libro:
...

PRESENTAZIONE: IL LIBRO; PREMESSA: IL VIAGGIO,  INTRODUZIONE GEOGRAFICA;  INTRODUZIONE ETNO-ANTROPOLOGICA: GLI INDIANI DEL NORD-OVEST; 

PARTE I: CANADA 

 NELLA BRITISH COLUMBIA, AL LARGO DELL’ISOLA DI VANCOUVER, UN’IMMEDIATA E STRAORDINARIA FULL IMMERSION NELLA TERRA DEI KWAKIUTL, TRA LE ISOLE QUADRA (CAPE MUDGE) E CORMORANO (ALERT BAY);  RITORNO A VANCOUVER. VISITA AI TOTEM DELLO STANLEY PARK E DEL MUSEO DI ANTROPOLOGIA; PRINCE RUPERT, COLOMBIA BRITANNICA SETTENTRIONALE, TERRA TSIMSHIAN 

PARTE II: ALASKA, L’EX AMERICA RUSSA 

I PROMSYSHLENNIKI, CACCIATORI RUSSI DI PELLICCE, FONDANO L'AMERICA RUSSA (1741-1798); IL VIAGGIO NELL’INSIDE PASSAGE, ALASKA: KETCHIKAN, WRANGELL; RITORNO A KETCHIKAN; SITKA; INTERLUDIO; SKAGWAY 

 APPENDICE: Nell’Inside Passage, al tempo della spedizione del Duca degli Abruzzi al monte Sant’Elia del 1897, trentesimo anniversario dell’acquisto dell’America Russa

BIBLIOGRAFIA; CARTE 


Presentazione del libro:

Il libro costituisce un viaggio nello spazio e un “doppio” viaggio a ritroso nel tempo

Il primo ci conduce all’altro capo del mondo

In una terra difficilmente paragonabile con altre realtà geografiche. Fortemente connotata da alte montagne boscose e da una miriade di arcipelaghi e isole. 

 Profondamente caratterizzata da un clima che molti potrebbero ritenere perfino impossibile: pioggia, vento, nebbia, freddo.

 Nonostante ci sia un detto locale che sostiene come, in realtà, piova solo due volte: da gennaio a giugno e da luglio a dicembre... 

Così la vegetazione è abbondante, straripante, invadente. 

Mimetizza cittadine e villaggi, quasi sempre raggiungibili solo via mare e con gli idrovolanti. 

Nelle cui acque non è raro imbattersi nelle spettacolari evoluzioni acrobatiche delle balene, ma anche nelle orche, che tanta importanza rivestono nella letteratura orale e nel patrimonio leggendario dei popoli, che occupano questa terra. 

Per non parlare dell’abbondante presenza dei salmoni, piatto base dell’alimentazione di nativi ed europei. 

Acque poste tra isole e terraferma montuosa, che formano lo storico Inside Passage, grazie al quale sono assicurati i collegamenti con gli insediamenti della Colombia Britannica e dell’Alaska.

Il libro promette un ulteriore viaggio, che ci porta molto più indietro nel tempo (...)

Quando gli occidentali cominciarono a disvelare la singolarità della costa nord-americana del Pacifico settentrionale

Terra abitata da Indiani, la cui cultura (società, economia, religione, arte) risulta impregnata da caratteristiche strettamente collegate ad un ambiente insolito, per certi versi addirittura unico, che consente di vivere bene, grazie a ciò che la natura offre in abbondanza (...) 

Un posto a parte lo hanno decisamente i “pali”, compresi quelli interni di sostegno delle abitazioni. 

Gli alti tronchi hanno infatti ispirato gli “artisti del popolo”, presenti nelle diverse tribù indiane. 

Poiché con innegabile abilità artistica hanno scolpito e dipinto le loro superfici, creando vere e proprie opere d’arte (...). 

(...) da tempo immemorabile i totem, con le loro variegate figure multicolorate (...) riportano miti e leggende, avvenimenti, imprese, fatti famigliari, clanici, tribali

Raccontano di grandi feste comunitarie ben riuscite, commemorano un defunto importante, mettono in ridicolo chi non rispetta i patti. Ricordano ed esaltano individui e gruppi. 

Insomma costituiscono anche i Gotha di società stratificate, un tempo composte da schiavi, comuni e nobili

(...) E per quanto riguarda i Totem? (...) 

Li troviamo dappertutto, specialmente nei cimiteri indiani

Salvo che a Skagway, qui sostituiti dall’avventurosa epopea degli stampeders, i cercatori d’oro, che alla fine del XIX secolo dovranno cercare di superare i vicini e innevati Passi montani, per arrivare nel Klondike, dopo un lungo ed estenuante viaggio.

...

"Passeggio per Broadway 

La strada è larga, ma quanto mi sembra diversa rispetto a come la ricordavo quando, bighellonando tra l'ingresso di un celebre teatro e l'altro, anni fa visitai per la prima volta la Grande Mela! 

Non ci sono grattacieli e la strada non è neanche asfaltata. 

Le persone non si accalcano sui marciapiedi e non ci sono macchine in transito. 

La vita sembra scorrervi del tutto tranquilla. 

Eppure sono sempre in Nord America… 

Ma, certo, quella deve essere un'altra Broadway! 

Infatti le abitazioni sono basse, ad un piano, al massimo due. 

Tutte rigorosamente in legno e dipinte con i colori più vivaci. 

Hanno antiche insegne e i marciapiedi sono anch’essi in legno.

 Intorno a me vedo alte montagne boscose.

   Mi trovo in una stretta valle prospiciente le acque di un lungo fiordo aggettante nel Pacifico. 

Anche non volendo tener conto della stretta prossimità con le acque oceaniche, non posso assolutamente dimenticarmelo. 

Poiché, proprio in fondo alla strada, ecco apparire imponente l'immensa prua di una nave da crociera, che sembra là parcheggiata quasi per scherzo. 

Quando invece si tratta solo di un errore prospettico. 

Questa "diversa" Broadway però condivide con la celebre strada di New York alcune caratteristiche: è attraversata da Streets e si dispone parallelamente rispetto alle Avenues verticali. 

Poche, per la verità, le une e le altre. 

Sembra che la città sia stata pianificata utilizzando semplicemente riga e squadra. 

La realtà, scoprirò poi, è esattamente questa!

   Proseguendo il cammino, ad un certo punto il quasi-silenzio e la calma, che fino ad allora hanno regnato incontrastati, lasciano il posto ad un qualcosa di diametralmente opposto, inaspettato. 

Inizio ad avvertire un fragore costante, mentre improvvisamente la strada comincia ad animarsi. 

Chiasso e grida concitate vengono espresse nelle più diverse lingue del globo. 

Un nugolo di uomini si muove velocemente, febbrilmente, in ogni direzione. 

Sono gli stampeders. 

I più, infagottati e curvi sotto il peso di enormi carichi, zaini e pacchi. 

Soli, o assieme ai loro portatori indiani Tlingit (Chilkoot e Chilkat), iniziano la loro marcia verso i sentieri Chilkoot o White, che conducono al di là delle montagne. 

Ecco arrivare vocianti e pieni di entusiasmo i rumorosi cercatori neofiti. 

Scendono allegramente dalla nave ormeggiata nel porto. 

Ecco altra gente, assieme ai loro ingombranti equipaggiamenti, correre vicino a me, a bordo di carri, che fendono la folla. 

Aprendo profondi solchi nella strada, improvvisamente fattasi fangosa. 

   Dalle vicine case odo i confusi richiami di imbonitori di ogni risma, il richiamo di donnine, la musica assordante dei saloon: l'universo che mi circonda dimostra di avere una fretta indiavolata.

 Tutti in cuor loro aspirano a giungere al più presto fino alla lontanissima meta. 

Intorno a me si vedono cataste di oggetti, casse, carichi, mercanzie, materiale il più diverso: dalle racchette da neve, al pentolame, dagli sci alle tende, agli attrezzi da campo, agli indispensabili picconi, pale e setacci. 

Numerosi cani, accanto alle loro slitte, abbaiano ed ululano di quando in quando. 

Poi, tutto ciò si dissolve in un attimo… 

A quel che pare l'immaginazione mi ha fatto sognare ad occhi totalmente aperti!" (...)

(...)  Finalmente sono a Skagway, cittadina alaskana che costituisce la prima importante tappa del lungo e complesso itinerario, che mi porterà verso lo Yukon e oltre. Fino alle lontanissime sponde dell'Oceano Glaciale Artico (...)

(...) Skagway è un autentico e grandioso museo all'aria aperta.

 Apparentemente la cittadina non sembra abbia subito cambiamenti di rilievo dall'epoca della convulsa corsa all'oro 

Già camminando lungo le sue lunghe Streets (5 strade verticali al fiordo) o le sue Avenues (15 parallele), si può respirare e introiettare fino in fondo l'atmosfera di un tempo, il fragore e l'animazione provocata dagli stampeders, in partenza per il Chilkoot e lo White Passs. 

Come la mia fantasia ha appena constatato! (...)

DA: VIAGGIO ATTRAVERSO L'INSIDE PASSAGE, NELLA TERRA DEGLI INDIANI DEI TOTEM E DELL’EX AMERICA RUSSA SULLA COSTA DEL PACIFICO DELL’AMERICA DI NORD-OVEST, TRA COLOMBIA BRITANNICA E ALASKA

E-Book e versione cartacea di grandi dimensioni a colori e in bianco e nero (16.99 cm x 1.17 x 24.41), 192 pp., 287 note, 191 immagini (118 sono mie) 



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TUTTI I DATI (ECONOMICI, STATISTICI, DEMOGRAFICI, ETNOGRAFICI, ECC.) CONTENUTI NEI MIEI LIBRI SONO STATI ACCURATAMENTE VERIFICATI, INTEGRATI E AGGIORNATI AL MOMENTO DELLA LORO PUBBLICAZIONE.

211. Una Crociera sul Nilo fin de siècle”: divertissement storico-archeologico dell'A. che, basandosi su documenti d'epoca, ha ricostruito le tappe di una crociera di dodici giorni, come poteva essere effettuata alla fine del 1899: L’arrivo ad Alessandria; Lo Shepheard's Hotel del Cairo, che non piaceva a Mark Twain; Egiziani, turchi, europei affollano il molo; Sudan, dervisci, Gordon Pasha; Cairo e Giza, dove vedo Reisner e ammiro una Sfinge mezza sepolta; Si salpa dal Cairo, visita di Menfi; Nella Bibân-el-Mulûk, “Valle delle Porte” visito le tombe di Ramsès IV, IX, VI, III e Séthi I, osservo Victor Loret al lavoro, mentre più tardi mi imbatterò nel giovane archeologo Howard Carter. DA: VIAGGI IN EGITTO 1980-2009.

 

La Rameses (la mia “nave virtuale”) ancorata davanti al Tempio di Luxor, ca. 1884

Cosa c'è nel libro:

PREFAZIONE

PARTE I: IERI, IL VIAGGIO DEL 1980

INTRODUZIONE ALL'EGITTO; CONTINUA IL "VIAGGIO" NEL BASSO EGITTO: PIRAMIDI, CERCATORI DI TESORI DEL PASSATO, SCOPERTE ARCHEOLOGICHE DEL PRESENTE; VIAGGIO NELL'ALTO EGITTO, AI CONFINI CON IL BILAD AS SUDAN, LA "TERRA DEI NERI": ABU SIMBEL, ASSUAN, ELEFANTINA, FILE; MEDIO EGITTO: NELLA VALLE DEI RE SI RISCOPRONO LE TOMBE "SCOMPARSE" DEI FARAONI; 

PARTE II: OGGI, IL CAIRO

UNA PREMESSA DI ANTROPOLOGIA URBANA: GENESI E SVILUPPO DELLE CITTA’ AFRICANE; PIÙ “CITTA’ PARALLELE” HANNO DATO VITA ALLA CAIRO ATTUALE; IL CAIRO: IERI E DOMANI…; 

PARTE III: INTERMEZZO, UNA CROCIERA SUL NILO “VIRTUALE” FIN DE SIÈCLE

PARTE IV: OGGI, UNA MODERNA CROCIERA SUL NILO

DA ASSUAN A KOM OMBO; KOM OMBO, EDFU, LA CHIUSA DI ESNA, LUXOR; 

PARTE V: OGGI, SUL MAR ROSSO, AL CONFINE MERIDIONALE CON IL SUDAN

NELLA LAHAMI BAY, SULLA COSTA MERIDIONALE EGIZIANA DEL MAR ROSSO, ALLA RICERCA DELLA MITICA BERENICE; TRA I NOMADI DEL MAR ROSSO EGIZIANO: ETIOPICI BÈJA (ABABDA E BISHARIN), ARABI RASHÀIDA; LUNGO L’ANTICA VIA GRECO-ROMANA CHE, DALLA MITICA BERENICE TROGLODITICA, PORTAVA AL NILO, ATTRAVERSO LE MONTAGNE DI SMERALDO

PARTE VI: UNA CURIOSITA’ DA SODDISFARE, VIAGGIO A SHARM, 2009

SHARM EL-SHEIK: NAAMA BAY; BIBLIOGRAFIA

...

(...) Dopo questo primo viaggio [1980], alla scoperta del Mashreq egiziano, sarebbe dovuto trascorrere oltre un quarto di secolo, ben 27 anni, prima di poter effettuare, nel 2007, la classica crociera fluviale sul Nilo.

   Certamente più breve rispetto a quelle svolte in passato dalle navi della leggendaria Cook

Alle quali nel 1933 avrebbe anche partecipato, a bordo della SS Sudan, Agatha Christie allorché accompagnò il marito archeologo Max Mallowan. 

Grazie ad essa scriverà il suo brillante Assassinio sul Nilo.

 Ciò mi ha dato lo spunto per inserire nella III parte del mio libro: “Intermezzo, una Crociera sul Nilo “Virtuale” fin de siècle

Dove, basandomi su documenti d'epoca (guide, testimonianze storiche e  archeologiche), in un racconto in prima persona ho ricostruito le tappe di una crociera di dodici giorni, come poteva essere effettuata alla fine del 1899…:

L’arrivo ad Alessandria, 1899

Eccomi finalmente nel porto di Alessandria. 

Prima di sbarcare ho controllato di nuovo il mio bagaglio, comprensivo di chinino, coltello, binocolo, la Cook's Tourists' Handbook For Egypt, The Nile, and The Desert, del 1897 e, per le spese, gli straordinari Travelling Coupons della Cook e quelli di serie C, cioè 10 scellini al giorno per la pensione (letto, luci, servizio, colazione, déjeuner à la forchette, cena). 

Lo Shepheard's Hotel del Cairo, che non piaceva a Mark Twain

Serviranno per l’albergo del Cairo, il prestigioso Shepheard's Hotel, stranamente definito da Mark Twain: “il peggiore sulla terra tranne uno in cui scesi una volta in una cittadina degli Stati Uniti” [The Innocents Abroad, or The New Pilgrims' Progress, Hartford, 1869] e di Assuan. 

Che intendo raggiungere risalendo per dodici giorni il Nilo sul Rameses, uno dei sei battelli di prima classe della Cook varati in Scozia (...). 

L’ho preferito alla più indipendente e avventurosa, ma certamente più costosa e lenta, dahabiyya a vela

Sarebbe stata fornita anch’essa dalla Cook, con equipaggio, domestici, cibo e dragomanno come guida…

Dragomanno, indispensabile guida dei viaggiatori nelle dahabiyyefotografato ca. 1870

  Ad Assuan intendo aspettare il nuovo secolo nel Cataract Hotel, il lussuoso albergo dallo stile moresco, appena costruito sul granito sopra la Cateratta. davanti al Nilometro egizio dell’isola Elefantina (...).

Poi, con la ferrovia, giunta fin là l’anno scorso, rientrerò al Cairo. Anche se, per lo scartamento diverso, dovrò cambiare a Luxor, dopo 6 ore e 130 miglia, con l’unico espresso esistente (...). 

Mi sento un po’ ridicolo con il fiammante casco coloniale. Successivamente constaterò come sia assai diffuso e protegga dalle insolazioni. 

Perché, pur alla fine dell’anno, già fa molto caldo… 

 Alla dogana controllano il visto turco sul passaporto. 

Infatti il paese teoricamente appartiene alla Turchia, come all’Egitto dei Khedivè. 

In realtà dal 1882 è… “vittoriano”. 

Egiziani, turchi, europei affollano il molo

Il molo è affollato di egiziani, c’è qualche turco, molti sono gli europei. 

 Da abiti, pettinature, idiomi e comportamenti riconosco francesi, italiani, maltesi e americani. 

Oltre ai tedeschi e ai numerosissimi connazionali, sbarcati con me dall’eccellente nave della North German Lloyds, presa giorni addietro a Southampton. 

Porto raggiunto dal mio cottage dal tetto di paglia della campagna dell’Oxfordshire. 

In effetti un’ottima alternativa alle navi dell’Orient e British India Steamers, che partono da Londra, dove vivo e lavoro. 

Sudan, dervisci, Gordon Pasha

 Negli anni passati gli accadimenti dervisci in Sudan avevano stravolto il turismo, con la flotta della Cook utilizzata per trasportare truppe e materiale in Alto Egitto… 

Adesso è diverso. 

Tra l’altro a novembre Wingate ha sconfitto il Califfo Abdullah.

Perciò la tragedia di Gordon, di Khartoum e la minaccia per l’Impero in Africa sono consegnati definitivamente alla storia. 

 Subito vengo attorniato dai fellahin, respinti abbastanza rudemente dal personale di bordo. 

Vorrebbero rifilarmi come souvenir riproduzioni di reperti egizi, soprattutto statuette shabti

Magari qualcuna è pure autentica. 

Ma so che, senza un permesso del Dipartimento alle Antichità, la loro esportazione è proibita (,,,) . 

Un calesse, infine, mi porta alla stazione della prima ferrovia dell’Oriente, costruita da Sa‘îd Pasha nel 1855 (...) 

Cairo e Giza, dove vedo Reisner e  ammiro una Sfinge mezza sepolta  

 Un paio di giorni sono sufficienti per visitare la città, vedere a Giza, dove sta scavando l’americano Reisner, le Piramidi, una Sfinge mezza sepolta e il Museo Egizio, qui dal 1891. 

L’attuale direttore, che ha sostituito Mariette, è Maspéro, un altro francese.

Si salpa dal Cairo, visita di Menfi 

Mercoledì 13 dicembre 1899. Ormai pronto all’esotica avventura, anche se c’è stato chi l’ha chiamata “una gita in battello intercalata da rovine”, il vapore salpa come previsto alle 10, nei pressi del nuovissimo ponte in acciaio di Qasr el-Nil, che porta alle piramidi.

 Ieri, imbarcandomi, mi hanno consegnato le Nile Notes dell’egittologo E.A. Wallis Budge. 

(...) ci fermiamo a Bédrachéin, dove attendono gli asini (homâr) inviati dal Cairo. 

 Sarà così ogni volta. 

Perché raggiungerò rovine egizie, villaggi e suq sempre a dorso di asino, in una mezz’ora.

Nella Bibân-el-Mulûk, “Valle delle Porte” visito le tombe di Ramsès IV, IX, VI, III e Séthi I, osservo Victor Loret al lavoro, mentre più tardi  mi imbatterò  nel giovane archeologo Howard Carter

(...) Il giorno dopo una barca mi traghetta sull’altra riva. Visito il Tempio di Gournah [Séthi I], mi inoltro nella Bibân-el-Mulûk, “Valle delle Porte”, per vedere le tombe di Ramsès IV, IX, VI, III, Séthi I (la “Belzoni”, scoperta dall’italiano nel 1816). 

Inoltre riesco ad osservare l’archeologo Victor Loret, Direttore Generale alle Antichità Egiziane, al lavoro in quelle appena scoperte di Tuthmôsis III e Amenhotep. 

Poi pranzo al fresco in quella di Ramsès XI. 

I più atletici di noi sono invitati a salire sulla brulla montagna per scendere dalla parte opposta. 

Così da visitare il tempio di Hatchepsout, la Deir el-Bahari degli arabi. dove resti importanti sono stati scoperti nel 1881. 

Dopo essermi imbattuto nel giovane archeologo Howard Carter, torno poi verso il fiume (...)

DA: VIAGGI IN EGITTO 1980-2009. CROCIERA AEREA E FLUVIALE SUL NILO; AI CONFINI CON IL SUDAN, ALLA RICERCA DI BERENICE TROGLODITICA E DELLA “CAROVANIERA DEGLI 11 GIORNI”; NEL SINAI

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TUTTI I DATI (ECONOMICI, STATISTICI, DEMOGRAFICI, ETNOGRAFICI, ECC.) CONTENUTI NEI MIEI LIBRI SONO STATI ACCURATAMENTE VERIFICATI, INTEGRATI E AGGIORNATI AL MOMENTO DELLA LORO PUBBLICAZIONE.


IL LIBRO E’ DEDICATO ALLA COMPIANTA AMICA E COLLEGA CECILIA GATTO TROCCHI (ROMA, 19 GIUGNO 1939- ROMA, 
 11 LUGLIO 2005)

Saqqara, dicembre 1980

mercoledì 28 agosto 2024

210. Nella storia delle grandi esplorazioni, un posto del tutto singolare è occupato dalla spedizione al Polo Nord, sul finire del XIX secolo, dell’ingegnere svedese Salomon August Andrée che, a bordo di una mongolfiera, poi abbandonata, scomparve tra i ghiacci con i suoi due compagni di viaggio. Mistero che sarà svelato dopo 33 anni! Da: ALLA SCOPERTA DEL MONDO. Esploratori, Geologi. VOL. 3: ARTICO – ANTARTICO


Le "fotografie ritrovate": 14 luglio 1897, l’Aquila dopo l’atterraggio forzato sui ghiacci della banchisa

Cosa c'è nel libro:

INTRODUZIONE; ARTICO: 1. JOHN RAE, 1813-1893 (Premessa: la scomparsa della spedizione Franklin alla ricerca del leggendario Passaggio a Nord-Ovest, 1847; Il “personaggio”: un orcadiano al servizio della Compagnia della Baia di Hudson); 2. SALOMON AUGUST ANDRÉE, 1854-1897 (La visita allo Scott Polar Research Institute di Cambridge; La misteriosa scomparsa di un pallone aerostatico diretto al Polo Nord, 1897; Il mistero svelato trentatré anni dopo, nel 1930; I personaggi della tragedia polare, direttamente o indirettamente coinvolti; Biografia; La partenza dell’Aquila: il breve volo e, poi, lo schianto sulla banchisa polare, 1897; La marcia dei tre esploratori sui ghiacci della banchisa; Il ritrovamento della spedizione, 1930) 3. PEARY, 1856-1920 (3.1 La “corsa al Polo”; 3.2 Un ritratto di Peary; 3.3 Polemiche, verifiche e una conferma; 3.4 Biografia; 3.4.1 Le Spedizioni, dal 1884-85 al 1898-1902: Nicaragua, Groenlandia, Ellesmere (Canada); 3.4.2 La nave Roosevelt; 3.4.3 Le Spedizioni, 1905-06: Ellesmere e verso il Polo Nord: 87° 6’ Lat N. La Roosevelt si spinge fino agli 82°20’ Lat N; 3.4.4 Le Spedizioni, 1908-09: la “Conquista del Polo”; 3.4.5 Epilogo: tra trionfo e amarezza) 4. WILLIAM MARTIN CONWAY, 1856-1937 (L’arrivo nelle Svalbard, 1896; Biografia, la fase artistica; La fotografia come documentazione delle sue spedizioni; Biografia, la fase alpinistica: Alpi, Karakorum, Himalaya, Ande, Terra del Fuoco) 5. ALFRED WEGENER, 1880-1930 (Lo tsunami del 2004, la teoria della deriva dei continenti e Wegener; Biografia; Due spedizioni in Groenlandia: 1906-08 e 1912-13; La terza (e ultima) spedizione in Groenlandia per installare, al centro della calotta glaciale (ilandsis), la base scientifica Eismitte, 1930; Il progetto; Le negatività presenti nel progetto: difficili condizioni climatiche, l’assenza di una solida leadership…; Un rientro fatale per Wegener) 6. LINCOLN ELLSWORTH, 1880-1951 (Biografia; Con Amundsen in aereo, 1925; A bordo del dirigibile Norge sorvola il Polo Nord, 1926; A bordo del dirigibile Graf Zeppelin sorvola la Terra di Francesco Giuseppe, 1931; La prima traversata aerea del Polo Sud, 1935-36) 7. LOUISE ARNER BOYD, 1887-1972 (Dall’High Society… all’Artico; Svalbard, Terra di Francesco Giuseppe, 1926; Nell’Atlantico del Nord, 1928: dalla Terra di Francesco Giuseppe alla Groenlandia, alla ricerca di Amundsen; Di nuovo nella Terra di Francesco Giuseppe, tra i Lapponi (Sami) della Scandinavia e nella Groenlandia orientale, 1930-1938; La missione strategico-militare nella Groenlandia nord-occidentale, 1941; Il volo sopra il Polo Nord, 1955) ANTARTICO: 8. VIVIAN FUCHS, 1908-1999 (Biografia; La spedizione nella Groenlandia orientale, 1929; Kenya, Uganda-Zaire, Tanzania, 1930-31; Lago Turkana, Kenya, 1934: la misteriosa scomparsa di due scienziati; Tanzania, 1937-38; Nelle Isole Falkland, 1947-1950; La Grande Traversata Antartica, 1957-58: la Commonwealth Trans-Antarctic Expedition; L’organizzazione della spedizione; La realizzazione delle basi Shackleton, South Ice, Scott e di depositi sull’altopiano polare, 1955-57; Inizia l’attraversamento dell’Antartico di Fuchs: 24 novembre 1957; Al Polo Sud: 19 gennaio 1958) BIBLIOGRAFIA

"La visita allo Scott Polar Research Institute di Cambridge

   Non posso credere ai miei occhi… 

Eppure all’interno di un’ultimissima vetrina posta all’ingresso, e dedicata alle comunicazioni polari, sembra che ci sia: un piccione! 

E dire che, entrando nel museo, desideroso com’ero di iniziare al più presto la sistematica e scrupolosa “ricognizione” delle straordinarie testimonianze polari britanniche dello Scott Polar Research Institute, mi era completamente sfuggita. Subito mi domando se è, come penso. 

Ma sì, è incredibile! 

Proprio davanti a me, con accanto il suo bravo “collarino” con il logo della spedizione, c’è uno dei piccioni viaggiatori che lo svedese Andrée si portò appresso, sul finire dell’ottocento, nella sua corsa aerea al Polo Nord

Ed è anche uno degli unici due che, nel tempo, si “ritrovarono” a suon di fucilate… 

Così la visita a Cambridge non può non farmi riandare con il pensiero a quella spaventosa, poi del tutto misteriosa, tragedia sui ghiacci.

La misteriosa scomparsa di un pallone aerostatico diretto al Polo Nord, 1897

   Nella storia dell’arcipelago artico delle Svalbard, che comprende anche i numerosi “attacchi” da qui sferrati per “conquistare” il Polo Nord, un posto del tutto singolare è infatti occupato dalla spedizione di un ingegnere svedese, che scomparve tra le brume e i ghiacci con i suoi due compagninel primo tentativo di raggiungere su un pallone aerostatico, l'«Aquila»,. il Polo

Una missione sfortunata, che pretese il prezzo più alto: le giovani vite dei tre coraggiosi uomini.

   Fin qui non ci sarebbe alcunché da eccepire. 

La storia delle esplorazioni è costellata di nomi di ardimentosi mai più rintracciati. Come quello del colonnello Percy Fawcett

Nella “norma” rientra anche il fatto che subito si inviarono, seppure inutilmente, numerose missioni di soccorso: alle Svalbard, sulle coste siberiane e, nel 1899, nella Groenlandia orientale. 

Non si ritrovò quasi niente. Salvo alcuni messaggi lasciati andare fin dall’inizio. 

Inseriti nei gavitelli. O, come abbiamo visto, attaccati sotto l’ala di un paio di piccioni.

   Il tutto, però, continua ancora a far parte delle inesorabili regole del “gioco”… 

Fu così che il mistero della fine di Andrée e dei suoi compagni, prima di avventura, poi di sventura, si protrarrà integro per decenni

Commuovendo il mondo intero per quest’ennesima tragedia polare. Eppure c’era stato chi, ad appena un anno dalla misteriosa scomparsa degli aeronauti, si sarebbe trovato vicinissimo, non poteva neanche immaginare quanto, dallo svelare la verità su quel terribile accadimento. 

Anzi, ce l’aveva letteralmente sotto i piedi! 

Anche perché il viaggio in mongolfiera era stato, ma allora nessuno poteva esserne a conoscenza, di brevissima durata.

   Nel 1898 il solito Nathorst sbarcava sull’Isola Bianca (Kvitøya), al largo delle Svalbard. 

A causa delle rigide condizioni climatiche non si accorse che proprio l’isola celava ciò che il mondo stava invano cercando, da tempo! 

Non si poté far altro, quindi, che rassegnarsi a quello che, di certo, era stato il loro infausto destino…

Il mistero svelato trentatré anni dopo, nel 1930

   Nel 1930, cioè una generazione dopo, si verrà infine a conoscere, per filo e per segno, del tutto inaspettatamente, ciò che era accaduto nel secolo precedente. 

Praticamente sapremo tutto! 

Uno dopo l’altro verranno ritrovati, a non molta distanza dal luogo di partenza della mongolfiera: corpi, oggetti, diari, perfino un’ineccepibile documentazione fotografica che, dopo oltre trent’anni, consentirà di vedere, tra lo stupefatto e il rattristato, le fasi finali del dramma consumatosi a quelle alte latitudini. 

Ecco perché la vicenda umana dello svedese Andrée, una storia che Verne avrebbe volentieri firmato, sia pure dandogli un esito positivo, è totalmente fuori del comune!"

Da: ALLA SCOPERTA DEL MONDO. Esploratori, Geologi. VOL. 3: ARTICO – ANTARTICO 

E-Book e versione cartacea in bianco e nero di grandi dimensioni (16,99 x 1,17 x 24,41), 133 pp., 84 note, Bibliografia, 116 immagini (8 sono dell'A.) 



martedì 27 agosto 2024

209. A diciotto anni, grazie alle ricerche degli etnologi svizzeri Wirz e Gardi, scopro le culture della Nuova Guinea nel Museo Etnografico di Basilea. Sette spedizioni di Paul Wirz tra i Marind-Anim e gli Asmat della Nuova Guinea tra il 1915 e il 1955. La scomparsa nel 1961, nell'allora Nuova Guinea olandese, di Michael Rockfeller. Anni dopo si scoprirà che era stato ucciso e mangiato dai cacciatori di teste Asmat. Nella stessa area dove due anni prima si era inoltrata la spedizione armata e scortata del documentarista ed esploratore francese Pierre-Dominique Gaisseau .DA: LE GRANDI AVVENTURE DELL’ANTROPOLOGIA, VOL. 3.


È probabilmente tra le più antiche immagini della mia fototeca. L’ho scattata nel 1965 con una Kodak Instamatic nel Museo Etnografico di Basilea. Oggi Museo delle Culture (Museum der Kulturen), allora Museum für Völkerkunde und Schweizerisches Museum für Volkskunde. Raffigura costumi e oggetti etnografici provenienti dalla Nuova Guinea [raccolti da PAUL WIRZ] 
(© Franco Pelliccioni)

Cosa c'è nel libro:
INTRODUZIONE1. KNUD RASMUSSEN, 1879-1933 (Danske Literaere Grönlands Ekspedition, Groenlandia 1902-1904: Eschimesi (Inuit); La nascita in Groenlandia; Le sette spedizioni Thule; Le prime quattro spedizioni: 1912-13, 1916-1917, 1919; La Quinta Spedizione, la più grandiosa di tutte: Groenlandia-Siberia, 1921-1924; Dall’Isola dei Danesi: molteplici indagini etnografiche, etnologiche, archeologiche; Rasmussen racconta; Sesta e Settima Spedizione: 1931, 1932-33) 2. FRIEDRICH RATZEL, 1844-1904 (I viaggi, 1869-1875: Mediterraneo, Cuba, Messico, Stati Uniti; L’antropogeografia e la teoria dei cicli dei popoli: Völkerkreise L’Ambiente) 3. GLADYS AMANDA REICHARD (1893-1955) Tra i Navaho. 4. WILLIAM HALSE RIVERS, 1864-1922 (La Cambridge Expedition to the Torres Straits (CAETS), 1898: Australia, Nuova Guinea; Le caratteristiche che hanno fatto entrare di diritto la CAETS nella Storia dell’Antropologia; Tra i Toda dell’India e nelle isole Salomone, 1901-1908; La Grande Guerra, l’Oceania, in Gran Bretagna come Capitano Medico, 1914-1917) 5GÉZA RÓHEIM, 1891-1953 (Un “ponte” tra psicoanalisi e antropologia; Budapest; Melanesia, Australia centrale, Somalia e Arizona, 1919-1931; Il “Tempo del Sogno” tra gli aborigeni australiani) 6. STEFANO SANTANDREA, 1904-1990 (Una consulenza per un raid fluviale (Nilo Azzurro) sportivo-etnologico, tra Etiopia e Sudan; Missionario-Etnografo-Etnostorico-Glottologo nel Bahr-el-Ghazal, sud Sudan, 1928-1957) 7. FRITZ SARASIN, 1859-1942 E PAUL SARASIN, 1856-1929 (Due facoltosi e potenti cugini svizzeri; L’epopea asiatica dei cugini Sarasin, Ceylon (oggi Sri Lanka), 1883-1925: Vedda; A Celebes (Sulawesi), 1893-1896: Buginesi, Macassaresi, Toraja; La nuova spedizione a Celebes del 1902-03 è possibile solo grazie all’intervento di un Reale incrociatore e della fanteria olandese; La ricerca del 1902-03: Toála Fritz Sarasin e i Canachi della Nuova Caledonia, 1910-11; Paul Sarasin e l’Ecologia; Fritz Sarasin, Tunisi e Thailandia, 1923, 1931) 8. ISAAC SCHAPERA, 1905-2003 (La carriera universitaria; Le ricerche sul terreno nel Bechuanaland (oggi Botswana), 1929-1950: Tswana) 9. PAUL SCHEBESTA, 1887-1967 (Nell’Africa orientale portoghese (Mozambico), 1912-16; In Malesia, 1924-25: Semang e Sakai Congo, 1929-1930; 1934-1935: Pigmei dell’Ituri Filippine, 1938-39 e 1949-50: Negritos; “Baba wa Bambuti” è ancora una volta in Congo, tra i Pigmei dell’Ituri, 1954-55) 10. CHARLES G. SELIGMAN, 1873-1940 (La partecipazione alla Cambridge Expedition to the Torres Straits, 1898: Australia, Nuova Guinea; Nuova Guinea, 1904; Il sistema commerciale del kula: Massim A Ceylon, assieme alla moglie Brenda, 1906-07: Vedda e Tamil; Sud Sudan e Kordofan meridionale, 1909-10, 1911-12, 1921-22: Dinka, Shilluk, Nuer, Bari, Anuak, Acholi, Baria, Lario, Gwallam, Madi, Moru, Lango, Latuka, Langerio, Eliri, Lafofa, Talodi, Shambe, Gwola, Gura) 11BALDWIN SPENCER, 1860-1929 e FRANCIS J. GILLEN, 1855-1912 (Cursus honorum di Baldwin Spencer; Spedizione nell’Australia Centrale, 1894; Incontro ad Alice Springs, nel centro dell’Australia, con Francis J. Gillen, 1894; Da Alice Springs le ricerche di Spencer e Gillen tra gli aborigeni australiani, 1894, 1895, 1896, 1897; Le ricerche tra gli aborigeni proseguono attraversando da sud a nord tutto il continente australiano, 1901, 1911: Arunta et alia; La morte di Gillen nel 1912; Spencer ancora nel centro dell’Australia: 1922, 1926; Spencer muore tra i fuegini della Terra del Fuoco, 1929) 12. VILHJALMUR STEFANSSON, 1879-1962 (Islanda, 1904-05; Alaska e Artico occidentale canadese, con la Anglo-American Polar Expedition, 1906-07; Artico occidentale canadese, 1908-12: Eschimesi del Mackenzie e del Rame; La Canadian Arctic Expedition (CAE), la più lunga esplorazione polare della Storia, tra Alaska e Artico canadese, 1913-18; L’odissea della Karluk) 13LAURA MAUD THOMPSON (1905-2000) (Figi, Germania e Guam: 1933-1939; Indiani d’America: 1941-1947; Islanda: 1952, 1960) 14. SIR LAURENS VAN DER POST, 1906-1996 (Tra Africa e Europa; Nella Seconda Guerra Mondiale, prigioniero dei giapponesi, rischia l’esecuzione, poiché appartenente allo spionaggio britannico; Spedizione nel Nyasaland (oggi Malawi); 1949 Spedizione nel deserto del Kalahari, Bechuanaland (Botswana); 1955: Boscimani) 15. PAUL-ÉMILE VICTOR, 1907-1995 (Groenlandia orientale, 1934-35, 1936-37: Eschimesi Agmagssalik; Tra i Lapponi (Sami), 1939; Marocco, Martinica, Stati Uniti: 1940-1944; Nascono le Expéditions Polaires Françaises (EPF), 1947: Groenlandia, Polo Sud; A Bora Bora, Polinesia francese, 1977-1995) 16VICTOR WOLFANG VON HAGEN, 1908-1985 (Messico, 1931-32; Arizona, 1933 Tra i cacciatori di teste Jivaros dell’Equador, 1934; Galapagos, 1935; Strada Reale incaica, 1954-55; Ripercorrendo le strade romane: Italia, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto, Spagna, Francia, Balcani, Medio Oriente, Inghilterra, Germania, Nord Africa, Grecia e Turchia, 1962-1967; La strada reale Persiana, 1974-75: Turchia, Iraq, Iran 17CAMILLA HIDEGARDE WEDGWOOD (1901-1955) (Londra, Cambridge; Australia, Sud Africa, Londra: 1928-1932; Nuova Guinea: 1934, 1935; Isola di Nauru: 1935; Di nuovo in Australia, Papua e Nuova Guinea: 1935-1947; Australia: dal 1949) 18DIEDRICH HERMANN WESTERMANN, 1875-1956 (Togo, 1900-03; 1907: Ewe; Senegal e Sud Sudan; 1910-13: Gbe, Nuer, Kpelle, Shilluk, Dinka, Golo, Zande, Haussa e Guang; Liberia; 1914: Gola, Kpelle, Mende) 19. EDWARD MOFFAT WEYER, 1904-1998 (La Stoll-McCracken Siberian Arctic Expedition, isole Aleutine, Mare e Stretto di Bering; 1928: Aleuti; Ricerche archeologiche e antropologiche nel Sud-Ovest degli USA; 1929: Navaho; Peary Memorial Expedition, Groenlandia; 1932: Eschimesi (Inuit); Brasile, 1953: indios Chavante e Camayurà; Svezia e Messico; 1956: Lapponi (Sami) e Lacandoni; Arizona, 1957: Navaho) 20. PAUL WIRZ, 1892-1955 (Nuova Guinea, tra il 1915 e il 1955: Marind-Anim, Asmat; Canarie, Tibet, Caraibi, Ceylon, India, isole Salomone, Indonesia, tra il 1938 e il 1955) 21. ROSEBUD YELLOW ROBE (1907-1992) (South Dakota; New York: 1927)

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 diciotto anni scopro nel museo Etnografico di Basilea le culture della Nuova Guinea, grazie alle ricerche degli Etnologi svizzeri Wirz e Gardi

Di tanto in tanto mi capita di guardare alcune foto di forma “quadrata”, che conservo sparse in un cassetto della scrivania.

 Furono scattate oltre mezzo secolo fa a Basilea quando, fresco di diploma, come premio accompagnai i genitori in un viaggio in Svizzera. 

Ancora non sapevano, i “meschini”, che in qualche modo li avrei “persuasi” a visitare il museo etnologico di Basilea, che sarebbe stato il mio secondo museo di questo tipo, dopo il romano Pigorini, che amavo frequentare fin da quando avevo sedici anni…

[L'anno dopo (1966), nel corso della mia “luna di miele” a Firenze, sarei stato in grado di visitare il mio terzo Museo di Antropologia, le cui porte  erano allora strettamente serrate. Ormai avevo rinunciato a visitarlo, quando inaspettatamente mi imbattei nella Professoressa Claudia Massari. Sapevo della sua partecipazione ad una delle più imponenti spedizioni interdisciplinari italiane in Africa, quella al lago Tana (Etiopia), diretta dall’illustre esploratore-scienziato Giotto Dainelli. La mia adolescenziale conoscenza di quella missione scientifica avrebbe, infatti, schiuso per me e mia moglie le porte del Museo di Antropologia di Firenze...]

Quelle poche, vecchie immagini della mia Kodak Instamatic confermano visivamente i ricordi di allora. 

Oggetti etnografici, per lo più provenienti da Nuova Guinea (e Amazzonia), rammentano come coloro che li raccolsero facessero parte dei non numerosi etnologi svizzeri: René Gardi e il più anziano Paul Wirz, le cui 162 preziose collezioni, relative anche ad altre aree, hanno arricchito sia questo museo, che quello di Neuchâtel. 

Paul Wirz

Nato a Mosca nel 1892, Paul Wirz inizia presto a viaggiare. Per due volte si reca in Nord Africa (1912-13). 

Nel 1914-15 studia Antropologia Fisica, Geografia e Zoologia all’Università di Zurigo, dove segue i corsi di Otto Schlaginhaufen, cultore della Nuova Guinea. 

Sette spedizioni di Paul Wirz tra i Marind-Anim e gli Asmat della Nuova Guinea tra il 1915 e il 1955

Affascinato dalla remota isola, assieme alla sua prima moglie Elisabeth vi andrà a studiare le culture di popoli che hanno avuto solo scarsi contatti con l’esterno: i Marind-Anim (1915). 

Gli olandesi, ovviamente, sono là già prima di lui. 

Perciò potranno “monitorare” alcune cerimonie tradizionali. 

Wirz riuscirà, comunque, a osservare un’arte straordinariamente creativa. 

Le sue foto, anche se in parte “ricostruite”, poiché per praticità riprendono cerimonie notturne durante il giorno, costituiscono una documentazione scientifica eccezionale, se non unica! 

Tornato nel 1919 in Svizzera, va a studiare Antropologia all’Università di Basilea (...) 

In tal modo riceve una brillante e compiuta formazione: entrambe le università da lui frequentate da sempre sono profondamente interessate allo studio dei popoli e delle culture del Pacifico, con particolare riguardo al settore artistico. 

Non avrà così pari l’apporto che, in futuro, Wirz darà alla conoscenza dell’arte della Nuova Guinea. 

 Nel 1920 ottiene il dottorato di ricerca con una tesi sui Marind-Anim. 

In seguito verrà rielaborata, arricchita e pubblicata in due volumi, illustrati con le sue foto (...) 

Lo studioso svizzero si dimostrerà un profondissimo cultore delle società del Pacifico. 

In Nuova Guinea condurrà ben sette spedizioni: le prime quattro tra i Marind-Anim, il lago Sentani, la costa settentrionale e il Golfo Papua. 

Poi tra gli Asmat, nelle Highlands orientali e nell’area di Maprik-fiume Sepik, allora chiamato Kaiserine Augusta Fluss (...)

(...) Nel 2003 il Metropolitan Museum di New York giustamente incensò Paul Wirz con una mostra fotografica di 59 fotografie, tenuta nell’ala dedicata a Michael C. Rockefeller, tragicamente scomparso nel 1961 proprio nella Nuova Guinea olandese. 

Tra l’altro il MET possiede quattro oggetti provenienti dalla collezione di Nelson A. Rockefeller e raccolti da Wirz, nell’area del Golfo di Papua (...)

La scomparsa nel 1961, nell'allora Nuova Guinea olandese, di Michael Rockfeller. Anni dopo si scoprirà che era stato  ucciso e mangiato dai cacciatori di teste Asmat. Nella stessa area dove due anni prima si era inoltrata la spedizione armata e scortata del documentarista ed esploratore francese Pierre-Dominique Gaisseau  

Nota 121: (...) Michael Rockefeller scomparve all’età di soli 23 anni. Ricordo come più volte, fin dagli anni ‘1960, giornali italiani, riviste e televisione accennarono al fatto che il giovane Michael potesse essere stato ucciso e, infine, mangiato dai cacciatori di teste e cannibali Asmat. 

Anche se poi si propendeva per altre ipotesi meno cruente: fosse annegato (stava su una piroga che si era rovesciata) o ucciso da uno squalo. 

Ma ricordo anche che una risposta definitiva al mistero della sparizione sarebbe arrivata anni dopo da un ex guerriero Asmat. 

Il quale, assicuratasi l’impunibilità, raccontò ad un poliziotto indonesiano (nel 1962 la Nuova Guinea olandese diveniva indonesiana) che era stato tra coloro che aveva mangiato parti del corpo del ragazzo… 

 Nel 1959, cioè appena due anni prima l’arrivo di Michael, in quella medesima zona costiera (dove Rockefeller poteva essere arrivato a nuoto) si trovava la spedizione francese del documentarista ed esploratore francese Pierre-Dominique Gaisseau. 

Poiché area considerata estremamente pericolosa, i suoi membri erano tutti armati e la spedizione scortata da sei poliziotti. 

In proposito ricorda Saulnier come: “i Mappi, tribù vicina degli Asmat, designassero un’altra tribù dell’interno, che non era mai stata contattata [dagli europei], con il nome di Mannuwaé (…) che voleva semplicemente dire: il nostro cibo” (...).


Ala Rockefeller, Metropolitan Museum, New York: una straordinaria collezione di pali mbis degli antenati. Appartengono agli Asmat (Nuova Guinea olandese, villaggi di Omadesep, Otsjanep, Per) e furono acquisiti da Michael Rockefeller
(© Franco Pelliccioni)

DA: LE GRANDI AVVENTURE DELL’ANTROPOLOGIA

Antropologi culturali, sociali, fisici, applicati, etnologi, etnografi, etnomusicologi, etnostorici 

Vol. 3: da KNUD RASMUSSEN A ROSEBUD YELLOW ROBE (E-Book e versione cartacea, 188 pp, 124 note, 157 immagini - 8 sono dell'A-)


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