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mercoledì 25 settembre 2024

230. IDA PFEIFFER, 1797-1858: Tra i Dayak, cacciatori di teste del Borneo, e i cannibali Batak di Sumatra; Cinque viaggi intorno al mondo; Ida Laura Reyer nasce a Vienna nel 1797, dove cresce come un maschio... Sposa l'alto funzionario governativo Pfeiffer. Con questo cognome Ida sarà conosciuta in futuro; Scomparsa la madre e separatasi dal marito, decide di viaggiare per il mondo; In Terrasanta (Costantinopoli ed Egitto), 1842; Il primo viaggio intorno al mondo, 1846-1848; In Cina (e i pirati), 1847; Si naviga in un mare infestato da pirati, che saccheggiano e massacrano; In navigazione verso il Medio Oriente, scoppia il vaiolo a bordo, 1848. Da: ALLA SCOPERTA DEL MONDO. Vol. 1: EUROPA – ASIA

 

 Ida Pfeiffer
Cosa c'è nel libro:

Ecco i nomi dei 22 personaggi, che figurano nel I volume, EUROPA - ASIA, della mia tetralogia ALLA SCOPERTA DEL MONDO:  Luigi Pigorini, Sir Arthur Evans, Vere Gordon Childe, fra Giovanni da Pian del Carpine, Abu Abdullah Muhammad Ibn Battuta, Ludovico de Varthema, Semion Ivanovich Dezhnev, Ida Pfeiffer, Sir Austen Layard, Isabella Lucy Bird, Ferdinand von Richthofen, Charles Montagu Doughty, Annie Royle Taylor, Sir Aurel Stein, Francis Younghusband, Sven Hedin, Gertrude Bell, Alexandra David-Néel, Giotto Dainelli, Leonard Woolley, Freya Stark, Ella Maillart

IDA PFEIFFER, 1797-1858 

Spesso capita di affezionarmi ai miei “personaggi”. 

Come nel caso di questa grande viaggiatrice. 

Una donna estremamente determinata, coraggiosa, naturalmente curiosa che, sfidando l’opposizione della famiglia e le rigide convenzioni dell’epoca e sprezzante dei pericoli, a cui più volte va incontro, si è spinta verso l’impossibile, aprendo una nuova “frontiera” all’altra metà del cielo! 

 Anche se membro della piccola borghesia ottocentesca, non è certo ricca, anzi… 

Specie all’inizio, quando ha modestissimi mezzi e sopravvive grazie anche al cibo che elemosina. 

I libri che più tardi scriverà, presto diventati autentici best sellers, le permetteranno di viaggiare da sola per il mondo, con maggiore tranquillità. 

Tra i Dayak, cacciatori di teste del Borneo, e i cannibali Batak di Sumatra

Visitando gli angoli più remoti del globo: è il primo appartenente all’Europa a penetrare all’interno della terra dei Dayak, i temibili cacciatori di teste del Borneo; è la prima donna ad avvicinare i cannibali Batak a Sumatra. 

È anche una puritana che disprezza spesso ciò che vede, ma che verrà irresistibilmente attratta dai Dayak per la loro totale libertà. 

Cinque viaggi intorno al mondo

 Nei suoi cinque viaggi: 1842, 1845, 1846-48, 1851-54, 1856-58 percorrerà 240.000 chilometri, nonostante rapine e malattie (...). 

Ida Laura Reyer nasce a Vienna nel 1797, dove cresce come un maschio... 

Il padre, un mercante, la tratta come gli altri suoi cinque figli maschi.

 Perciò viene vestita ed educata di conseguenza. 

Incoraggiata a praticare attività all’aperto e a sviluppare forza fisica e indipendenza.

 Probabilmente è questa sua singolare “personalità di base” ed inculturazione che decenni dopo indirizzerà verso l’avventura la sua vita! 

Sposa l'alto funzionario governativo Pfeiffer. Con questo cognome Ida sarà conosciuta in futuro 

(...) Nel 1820 sposa Pfeiffer, alto funzionario governativo. 

È con questo cognome che Ida sarà conosciuta in futuro! 

 Dopo che il marito perde il lavoro, la famiglia si impoverisce (...)  

Scomparsa la madre e separatasi dal marito, decide di viaggiare per il mondo

La scomparsa della madre (1831) e una modesta eredità, la separazione dal marito (1835) (...) la esentano improvvisamente dagli obblighi famigliari. 

Così decide di viaggiare. 

 Perché: “quando ero solo una bambina, avevo un fortissimo desiderio di vedere il mondo. 

Ogni volta che vedevo un mezzo di trasporto, involontariamente mi fermavo, fissandolo fino a quando era scomparso…”.

In Terrasanta (Costantinopoli ed Egitto), 1842 

 La sua prima meta sarà la Terrasanta. 

La raggiungerà in pellegrinaggio (...)

Il viaggio è comunque pericoloso, tanto che fa testamento prima di lasciare Vienna (marzo 1842). 

Risalito il Danubio fino al Mar Nero, tocca Costantinopoli, dove si ferma per tre settimane, giungendo infine a Gerusalemme.

 In Palestina rimane per alcuni mesi. 

 Poi va nel Sinai e al Cairo. 

Visita le piramidi di Giza e la Sfinge. 

Impara a cavalcare i dromedari per avventurarsi nel deserto. 

Risale il Nilo.(...)

(...) Il primo viaggio intorno al mondo, 1846-1848 

 Nel 1846 effettua un viaggio intorno al mondo. 

Per quella che per lei rappresenterà la prima tratta del suo lungo viaggio (...) si imbarca ad Amburgo sul brigantino danese Caroline.. 

Come al solito un veliero che preferisce, rispetto ai ben più celeri ed affidabili vapori (...) . 

(...) In Cina (e i pirati), 1847

 “Lasciammo il porto di Papeiti [Papeete, Tahiti] la mattina del 17 maggio”. 

Per proseguire per la Cina, entrandovi dalla colonia portoghese di Macao.

Il 9 luglio ancoriamo in Macao Roads

La città appartiene ai portoghesi, ha una popolazione di 20.000 abitanti ed è splendidamente situata sulla costa e circondata da piacevoli colline e montagne.

Le cose più rimarchevoli sono il Palazzo del Governatore portoghese, il monastero cattolico di Guia, le fortificazioni, e poche belle case sparse sulle colline in un pittoresco disordine. 

Oltre a poche navi europee, all’ancora ci sono numerose grandi giunche cinesi, mentre un gran numero di piccole imbarcazioni, manovrate da cinesi, stavano rollando verso e intorno a noi”.

Il giorno dopo la nave riprende la navigazione diretta ad Hong Kong.

Si naviga in un mare infestato da pirati, che saccheggiano e massacrano

 “A causa dei bassi fondali, la nave fu costretta a navigare a grande distanza dalla costa, dove sarebbe stata esposta ad un attacco dei pirati, che qui sono molto audaci e numerosi. 

Così venne presa ogni precauzione e la guardia fu raddoppiata di notte. 

Non più tardi del 1842 questi pirati hanno assalito un brigantino ancorato nelle Macao Roads, massacrando l’equipaggio e saccheggiando il vascello. 

Il capitano era dovuto rimanere a terra e i marinai erano andati senza problema a dormire, lasciando un solo uomo di sentinella. 

Nel mezzo della notte un sampan, come si chiama un’imbarcazione più piccola di una giunca, si accostò al brigantino. 

Uno dei rematori salì a bordo, con la scusa di avere una lettera del capitano e, come il marinaio si avvicinò alla lanterna per leggere la lettera, fu colpito da una pallottola alla testa (…) 

Gli altri si arrampicarono subito sul brigantino, massacrando in poco tempo i marinai.

(...) In navigazione verso il Medio Oriente, scoppia il vaiolo a bordo, 1848 

 Dopo numerose visite nelle più importanti ed interessanti località, tra cui Agra e Delhi, il 23 aprile 1848 lascia il porto di Bombay (oggi Mumbai) sul piccolo vapore Sir Charles Forbes, diretto a Bassora, in Mesopotamia (Iraq). 

 Il vapore è sovraccarico di persone: “solo l’equipaggio conta 45 marinai. 

Poi ci sono 124 passeggeri, principalmente Persiani, Maomettani e Arabi. 

Mr Ross e io siamo gli unici europei

Quando questa folla fu radunata, non c’era il più piccolo spazio libero sul ponte; per passare da un posto all’altro era necessario arrampicarsi su innumerevoli ceste e scatole, stando attenti a non montare sulle teste e i piedi della gente (…) 

Fu scoperto il terzo giorno di viaggio. 

Il vaiolo era in una grande cabina dove erano stipati 7 bambini e 18 donne. 

Avevano meno spazio dei negri su una nave schiavista. 

La malattia aveva già colpito i bambini prima di imbarcarsi. 

Nessuno però poteva sospettarlo.

Infatti il morbo era già scoppiato quando le donne si erano imbarcate nel corso della notte pesantemente velate e avviluppate in larghi mantelli, sotto i quali portavano i bambini (…)

Da: ALLA SCOPERTA DEL MONDO. Archeologi, Esploratori, Grandi Viaggiatori, Geologi, Naturalisti, Paletnologi. 

Vol. 1: EUROPA – ASIA

E-Book, versione cartacea in bianco e nero di grandi dimensioni (16,99 x 1,17 x 24,41), 205 pp., 58 note, 143 immagini (6 sono dell'A.)




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Versione cartacea:  https://www.amazon.it/dp/1794173943

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TUTTI I DATI (ECONOMICI, STATISTICI, DEMOGRAFICI, ETNOGRAFICI, ECC.) CONTENUTI NEI MIEI LIBRI SONO STATI ACCURATAMENTE VERIFICATI, INTEGRATI E AGGIORNATI AL MOMENTO DELLA LORO PUBBLICAZIONE.





  

martedì 24 settembre 2024

229. SMEERENBURG, la “CITTA' DEL GRASSO” OLANDESE (XVII secolo, isola di Spitsbergen, SVALBARD); La Noordsche Compagnie, la Compagnia Commerciale olandese, e le otto Camere delle principali città dei Paesi Bassi; Lo sverno degli olandesi del 1633/35; Gli inglesi preferiscono essere impiccati in patria, piuttosto che svernare nell'isola; Alla fine del XVII secolo Smeerenburg è abbandonata. La caccia alle balene prosegue in mare aperto e la lavorazione a bordo delle navi. DA: BALENE E BALENIERI, TRA NORD ATLANTICO, PACIFICO SETTENTRIONALE, MAR GLACIALE ARTICO. VAGABONDAGGI ALLA RICERCA DELLE TESTIMONIANZE DELL’ERA DELLA CACCIA ALLE BALENE

 

La fabbrica d’olio di balena della Camera di Amsterdam della “Compagnia Groenlandese” sull’Isola di Amsterdam [Smeerenburg], nei pressi dell’isola di Spitsbergen. A sinistra il mare con balene e navi. Sulla destra le installazioni con ciminiere che fumano e grandi gruppi di operai
(Cornelis de Man, 1639, Rijksmuseum, Amsterdam)

Cosa c'è nel libro: 

1. PREMESSA ; 2. INTRODUZIONE - LA CACCIA NELLA PREISTORIA: ALTA, NORD NORGE - I BALENIERI E L'ESPLORAZIONE - LA CACCIA ALLE BALENE, TRADIZIONALE ATTIVITÀ ECONOMICA DI ALCUNE COMUNITÀ MARITTIME EUROPEE 3. LA CACCIA ALLE BALENE PRESSO ALCUNE POPOLAZIONI AUTOCTONE AMERICANE 

4. GLI AVVISTAMENTI DI BALENE; 

5. LA CACCIA ALLE BALENE: STORICA- NELLA COLOMBIA BRITANNICA (CANADA) - A SAINT-PIERRE ET MIQUELON (FRANCIA) - LE STAZIONI BALENIERE DI TERRANOVA (PROVINCIA DI TERRANOVA E LABRADOR, CANADA) - LE STAZIONI DI CACCIA ALLE BALENE DEL CUMBERLAND SOUND - KEKERTEN, IL CUMBERLAND SOUND E L’INIZIAZIONE ANTROPOLOGICA SUL CAMPO DI FRANZ BOAS - NELLE ISOLE SHETLAND (SCOZIA, UK) - NELLE ISOLE ORCADI (SCOZIA, UK) - NELLE ISOLE SVALBARD, NORVEGIA - NELLE EBRIDI ESTERNE (SCOZIA, UK) 6. LA CACCIA ALLE BALENE: ATTUALE - IQALUIT (GIÀ FROBISHER BAY, ISOLA DI BAFFIN, ARTICO ORIENTALE, NUNAVUT, CANADA) - A RESOLUTE BAY (OGGI QAUSUITTUQ, CORNWALLIS ISLAND, HIGH ARCTIC, NUNAVUT, CANADA) - NARSAQ (COSTA OCCIDENTALE DELLA GROENLANDIA MERIDIONALE, DANIMARCA) - NELLE ISOLE FÆR ØER (DANIMARCA): IL GRINDADRÁP, LA CACCIA COMUNITARIA - IN ISLANDA - IN NORVEGIA, QUANDO LA CACCIA ALLE BALENE NON È COSÌ PUBBLICIZZATA, COME L’ISLANDESE, LA FAROESE (O LA GIAPPONESE) 7. BALENE, UNA SCHEDA PICCOLE: MEDIE: GRANDI: 8APPENDICE LA CACCIA ALLE BALENE NELL’ARCIPELAGO DI MADEIRA (PORTOGALLO), 1941-1981 IL GIGANTESCO FLOP DELLA CACCIA ALLE BALENE NELL’ARCIPELAGO DELLE CANARIE (SPAGNA), 1784-1806 9. BIBLIOGRAFIA

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Smeerenburg, la “città del grasso” degli olandesi (XVII secolo, isola di Spitsbergen, Svalbard) 

L’insediamento di Smeerenburg, dove il grasso delle balene veniva lavorato in numerosi grossi calderoni nelle fornaci, continua ancora oggi a svelare interessanti e ghiotti elementi storici, riguardo fondazione, sviluppo e morte. 

L'olandese Hacquebord, grazie ad un lungo e complesso lavoro archeologico combinato terra-mare, a più riprese ha gettato nuova luce sui trascorsi di questo villaggio artico, ai più sconosciuto, ma che tanti miti e leggende ha alimentato nel tempo. 

Come quella della presenza di una donna, forse una prostituta, che nel 1630 vi avrebbe svernato, assieme ai rudi balenieri. 

 Nel 1626 a Smeerenburg esistevano cinque grandi "padiglioni".

 All’apice del suo sviluppo conterà 16-17 edifici, tra cui 15 case in legno, in grado di ospitare ca. duecentocinquanta uomini. 

Oltre ad un forte, con un cannone, costruito nel 1631 in funzione anti-danese e ad una chiesa.

La Noordsche Compagnie, la Compagnia Commerciale olandese, e le otto Camere delle principali città dei Paesi Bassi

Nel 1633 tutte le otto "Camere", che formavano la Noordsche Compagnie, la Compagnia Commerciale olandese, erano presenti con padiglioni e magazzini: Amsterdam, che ne aveva due, seguita dalla vicina Middelburg, poi Veere, Flushing, Enkhuizen, Delft, Hoorn e, infine, Rotterdam. 

 Zaanland era il "quartiere" più importante dell’insediamento. Qui venivano equipaggiati i balenieri.  

Lo sverno degli olandesi del 1633/35

Nel 1633/35 un gruppo di olandesi vi avrebbe svernato. 

Un'impresa nemmeno lontanamente paragonabile a quelle cosiddette "estreme", di cui si ci vanta tanto ai nostri giorni! 

Gli inglesi preferiscono essere impiccati in patria, piuttosto che svernare nell'isola

In proposito ricordo come in un'altra area dello Spitsbergen meridionale, all'incirca nella medesima epoca, un gruppo di inglesi condannati a morte si rifiutò di restare nell'isola in inverno, alla fine della stagione della caccia alle balene. 

Preferendo una sicura morte per impiccagione in patria, piuttosto che varcare la soglia dell'ignoto, terribile e spaventoso, che li avrebbe condotti ad una inenarrabile sequela di privazioni e infinite sofferenze. 

In cui scorbuto, freddo e buio avrebbero rappresentato solo l'atroce anticamera per la follia e la morte. 

Le navi (bombarde) Racehorse e Carcass di fronte a Smeerenburg (da: Constantine John Phipps, A voyage towards the North Pole - undertaken by His Majesty's command, 1773, 1774):
Tutti restarono pietrificati al pensiero di svernarvi (…) Portammo gli strumenti a riva e piazzammo le tende ma non riuscimmo a fare alcuna osservazione, a causa del brutto tempo, quel giorno e in quello successivo
 
Alla fine del XVII secolo Smeerenburg è abbandonata. La caccia alle balene prosegue in mare aperto e la lavorazione a bordo delle navi
 Alla fine del XVII secolo le stazioni a terra, tra cui Smeerenburg, furono abbandonate. 

La caccia fu portata in mare aperto, o ai limiti della banchisa permanente, tra la Groenlandia, l'isola Jan Mayen e le Svalbard, cioè nel cosiddetto West Ice. 

DA: BALENE E BALENIERI, TRA NORD ATLANTICO, PACIFICO SETTENTRIONALE, MAR GLACIALE ARTICO.     VAGABONDAGGI ALLA RICERCA DELLE TESTIMONIANZE DELL’ERA DELLA CACCIA ALLE BALENE

(163 pp., 156 foto, 79 sono dell'A.)

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versione cartacea a colori (“premium”) di grande formato (16.99 x 24.41 cm)https://www.amazon.it/dp/B0C522JP54

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TUTTI I DATI (ECONOMICI, STATISTICI, DEMOGRAFICI, ETNOGRAFICI, ECC.) CONTENUTI NEI MIEI LIBRI SONO STATI ACCURATAMENTE VERIFICATI, INTEGRATI E AGGIORNATI AL MOMENTO DELLA LORO PUBBLICAZIONE.

lunedì 23 settembre 2024

228. DAL 22 DICEMBRE 2023 SONO ANCH’IO SU FACEBOOK, CON POST RIGUARDANTI TUTTI I MIEI LIBRI ET ALIA

 

In piroga con i miei due assistenti Shilluk e due pagaiatori, anch'essi Shilluk, alla ricerca di testimonianze storiche lungo il Nilo Bianco, II sessione di ricerca in Sud Sudan, 1980/81
 (© Franco Pelliccioni)

Dal 22 dicembre 2023 sono anch’io su Facebook, con post riguardanti tutti i miei libri et alia

Ecco il link del Profilo: https://www.facebook.com/profile.php?id=61554659741899

 In seguito ho “affiancato” al Profilo due pagine riguardanti i miei 34 libri. In realtà sarebbero 35, più altri 2 come coautore…

La prima pagina è intitolata “I MIEI LIBRI” (sottotitolo: Antropologia, viaggi e avventura nei libri illustrati a colori e b/w di Franco Pelliccioni), primo post: 27 marzo 2024

Ecco il link: https://www.facebook.com/pelliccioni.franco/

 La secondaMY ENGLISH BOOKS” (sottotitolo: "From Egypt to the North Atlantic, by way of the Alps..."), primo post del 29 aprile 2024, è riservata ai due libri pubblicati in lingua inglese, e  al libro fotografico sull’Egitto, con apparato didascalico bilingue, italiano-inglese.

 Ecco il link: https://www.facebook.com/pelliccioni.franc/

sabato 21 settembre 2024

227. ALLA RICERCA DELLA MITICA BERENICE TROGLODITICA SULLE SPONDE DEL MAR ROSSO CENTRALE: Alla fine la straordinaria escursione, da me programmata fin da Roma, avrà inizio. Ho guida, autista e pulmino a disposizione. Perchè i riscontri avuti fino a questa mattina dal Ministero del Turismo al Cairo sono tutti positivi...; Con me ho una mappa (posizione, dimensioni, presenza di un tempio dedicato a Serapide) che ho ricavato dalle pochissime informazioni in mio possesso; Vengo a sapere che, nonostante il parere favorevole del Cairo, i militari si rifutano di farmi accedere alla zona di Berenice... Lungo l'antica strada greco-romana (la carovaniera degli “undici giorni"), che collegava Berenice al Nilo; La Montagna di Smeraldo degli antichi romani. DA:VIAGGI IN EGITTO 1980-2009. CROCIERA AEREA E FLUVIALE SUL NILO; AI CONFINI CON IL SUDAN, ALLA RICERCA DI BERENICE TROGLODITICA E DELLA “CAROVANIERA DEGLI 11 GIORNI”; NEL SINAI

 

Il Tempio di Serapide  [di Berenice Trogloditica]
(da: Travels in Arabia, vol. 2 , di James Wellsted, 1838)

Cosa c'è nel libro:

PREFAZIONE

PARTE I: IERI, IL VIAGGIO DEL 1980

INTRODUZIONE ALL'EGITTO; CONTINUA IL "VIAGGIO" NEL BASSO EGITTO: PIRAMIDI, CERCATORI DI TESORI DEL PASSATO, SCOPERTE ARCHEOLOGICHE DEL PRESENTE; VIAGGIO NELL'ALTO EGITTO, AI CONFINI CON IL BILAD AS SUDAN, LA "TERRA DEI NERI": ABU SIMBEL, ASSUAN, ELEFANTINA, FILE; MEDIO EGITTO: NELLA VALLE DEI RE SI RISCOPRONO LE TOMBE "SCOMPARSE" DEI FARAONI; 

PARTE II: OGGI, IL CAIRO

UNA PREMESSA DI ANTROPOLOGIA URBANA: GENESI E SVILUPPO DELLE CITTA’ AFRICANE; PIÙ “CITTA’ PARALLELE” HANNO DATO VITA ALLA CAIRO ATTUALE; IL CAIRO: IERI E DOMANI…; 

PARTE III: INTERMEZZO, UNA CROCIERA SUL NILO “VIRTUALE” FIN DE SIÈCLE

PARTE IV: OGGI, UNA MODERNA CROCIERA SUL NILO

DA ASSUAN A KOM OMBO; KOM OMBO, EDFU, LA CHIUSA DI ESNA, LUXOR; 

PARTE V: OGGI, SUL MAR ROSSO, AL CONFINE MERIDIONALE CON IL SUDAN

NELLA LAHAMI BAY, SULLA COSTA MERIDIONALE EGIZIANA DEL MAR ROSSO, ALLA RICERCA DELLA MITICA BERENICE; TRA I NOMADI DEL MAR ROSSO EGIZIANO: ETIOPICI BÈJA (ABABDA E BISHARIN), ARABI RASHÀIDA; LUNGO L’ANTICA VIA GRECO-ROMANA CHE, DALLA MITICA BERENICE TROGLODITICA, PORTAVA AL NILO, ATTRAVERSO LE MONTAGNE DI SMERALDO

PARTE VI: UNA CURIOSITA’ DA SODDISFARE, VIAGGIO A SHARM, 2009

SHARM EL-SHEIK: NAAMA BAY; BIBLIOGRAFIA

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Alla ricerca della mitica Berenice Trogloditica sulle sponde del Mar Rosso Centrale

(...) Devo infine aggiungere che, grazie alle informazioni ottenute “in loco” nel 2007, avrei anche avuto modo di “scoprire” quale sarebbe stata la destinazione del prossimo viaggio in Egitto, da effettuare già nel giugno successivo.

   Accorgendomi della presenza di un comodo resort, da utilizzare come base, ubicato proprio nei pressi dell’antica e mitica città di Berenice, lungo la sponda del Mar Rosso, a non molta distanza dal confine con il Sudan.

   Berenice venne fondata nel 275 a. C. da Tolomeo II Filadelfo, che le diede il nome della madre, inizialmente per far arrivare elefanti su speciali navi (elephantagoi) da Sudan orientale, Eritrea ed Etiopia, per l’impossibilità di ottenerli dall’India, per via della guerra contro i Seleucidi. 

Plinio riferisce come Berenice Trogloditica fosse posta al termine della difficile carovaniera da lui chiamata degli “undici giorni" (...).

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Alla fine la straordinaria escursione, da me programmata fin da Roma, avrà inizio. Ho guida, autista e pulmino a disposizione. Perchè sono tutti positivi i riscontri avuti fino a questa mattina dal Ministero del Turismo al Cairo...  

 (...) All’ora stabilita vedo l’autista del pulmino, che attende all’ingresso. 

 È straordinario! 

Sembra incredibile, ma anche questa volta sono riuscito a “farcela”…

Tra poco visiterò la mitica città greco-romana di Berenice. Considerata da Cailliaud la “Pompei del Mar Rosso”, perché fu improvvisamente abbandonata, anche se non era stato lui a scoprirla.

 Al contrario di Belzoni, che la individuò nel 1818 sulla costa meridionale egiziana del Mar Rosso, di fronte all’isola degli smeraldi di Zabargad (...). 

(...) Mi si chiede se so dove sia Berenice… 

Anche perché è “cosa ignota”, essendone proibito l’accesso per la vicinanza ad una base aerea. 

Con me ho una mappa (posizione, dimensioni, presenza di un tempio dedicato a Serapide) che ho ricavato dalle pochissime informazioni in mio possesso.   

Con dati e mappe reperite nella mia biblioteca e in Rete, ho comunque delineato uno schizzo: oltre che nei pressi  dell’aeroporto, è naturalmente vicina al mare, anche se il suo porto è insabbiato da secoli. 

È ampia 480 m per 600; so che, come tutte le città romane, è provvista di Decumano Massimo est-ovest e Cardo nord-sud, al cui incrocio c’è il tempio a Serapide, in arenaria e pietra calcarea (30 m per 12). 

Fatto costruire da Traiano e Tiberio, riporta geroglifici e bassorilievi con Tiberio davanti al Dio itifallico (“con il pene eretto”) Min, oltre ad offerte alla divinità tutelare delle Miniere Verdi (smeraldi); l’area dovrebbe essere riconoscibile da lontano per un cumulo di terra alto ca. 5 m. 

Ho anche i dati sui settori del reticolato usato dagli archeologi, oltre ad alcune foto. 

Ma a quanto pare non servirà, perché scopro adesso che un’altra guida, che intende partecipare alla mia “spedizione”, conosce la zona! 

Vengo a sapere che, nonostante il parere favorevole del Cairo, i militari si rifutano di farmi accedere alla zona di Berenice...

 Poi la scioccante notizia: non se ne fa più niente!

 Infatti, nonostante autorità del Cairo e locali siano “ufficiosamente” favorevoli, i militari all’ultimo si sono rifiutati! 

In effetti pensavo che, oltre al fatto di essere un antropologo, il mio jolly si basasse sulla circostanza che dal 1994 al 2002 quest’area off limits fosse stata soggetta a sistematiche campagne di scavo, le prime del sito, da parte di un’équipe archeologica olandese-statunitense.

Il diniego purtroppo confermò, nel più brutto dei modi, quanto mi era stato genericamente accennato in Italia. 

E dire che in passato ero sempre riuscito a superare ostacoli di ogni tipo

Anche perché, spesso, quelli burocratici si riuscivano più facilmente a risolvere attraverso vie ufficiose, individuabili solo una volta sul campo… 

 Così Berenice continuerà a restare per me, come nei decenni passati, probabilmente per sempre, solo un mito: per il ruolo straordinario giocato nel commercio con l’oriente; perché la via che la collegava al Nilo passava attraverso montagne di smeraldi e le stazioni romane; perché fu improvvisamente abbandonata. 

Gli Ababda [Beja] nel Deserto Orientale, in un’incisione del XIX secolo

Nonostante ciò, quel secondo viaggio del 2007 si dimostrerà un successo! 

Lungo l'antica strada greco-romana (la carovaniera degli “undici giorni"), che collegava Berenice al Nilo

Perché, oltre ad avvicinare i nomadi etiopici Bèja (Ababda e Bisharin) e i beduini arabi Rashàida, non avrei mai potuto immaginare come, nel corso di un’escursione verso l’interno, mi sarei ritrovato lungo la parte iniziale dell’antica strada greco-romana (la carovaniera degli “undici giorni"), tra Berenice e il Nilo, che superava diagonalmente il Deserto Orientale. 

Strada percorsa dalle carovane con le preziose mercanzie provenienti dall’Oriente. Superando antiche miniere di smeraldo, fortini romani, torri di guardia, costruzioni, pozzi, et alia. 

...

Il tempio principale di Sekket, scoperto nel 1816 da Cailliaud, per conto di Mohammed Ali 

La Montagna di Smeraldo degli antichi romani
 (...) Sikait [Sekketfu costruita con pietre locali su terrazzamenti artificiali posti sui fianchi dello uadi (...), collegati da scale in pietra. 

Centinaia sono le strutture e in ottimo stato si trovano numerosi edifici. 

Come un grande tempio pre-romano intagliato nella roccia. 

L’area mineraria comprende Gebel Zabara e le uidian: Abu Rusheid, Umm Kabu, Umm Debaa e Gemal, con almeno 9 insediamenti, che costituiscono il leggendario Smaragdus Mons, la “Montagna di Smeraldodei romani

Tutto intorno ai fianchi collinari dello uadi si trovano gli ingressi alle antiche miniere

DA: VIAGGI IN EGITTO 1980-2009. CROCIERA AEREA E FLUVIALE SUL NILO; AI CONFINI CON IL SUDAN, ALLA RICERCA DI BERENICE TROGLODITICA E DELLA “CAROVANIERA DEGLI 11 GIORNI”; NEL SINAI

(E-Book, versione cartacea a colori e in bianco e nero, 277 pp., 259 note, 271 immagini, di cui 242 a colori (230 foto sono dell’A.):



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TUTTI I DATI (ECONOMICI, STATISTICI, DEMOGRAFICI, ETNOGRAFICI, ECC.) CONTENUTI NEI MIEI LIBRI SONO STATI ACCURATAMENTE VERIFICATI, INTEGRATI E AGGIORNATI AL MOMENTO DELLA LORO PUBBLICAZIONE.


IL LIBRO E’ DEDICATO ALLA COMPIANTA AMICA E COLLEGA CECILIA GATTO TROCCHI (ROMA, 19 GIUGNO 1939- ROMA, 
 11 LUGLIO 2005)

Saqqara, dicembre 1980


venerdì 20 settembre 2024

226. LA SAGA SCOZZESE DEGLI STEVENSON, TRA FARI, L’ISOLA DEL TESORO, LA “ ROCCIA” DI BASS ROCK: Un isolotto caro allo scrittore Robert Louis Stevenson, dove non si può sbarcare senza una speciale autorizzazione; Dal romanzo Catriona, all'Isola del Tesoro; Qui è stato inventato il Gowf, caro alla Regina Maria Stuarda; Paradiso per le sule (vi si trova il 10% di quelle nord-atlantiche), in passato inesauribile riserva di cibo per gli scozzesi; Autentici “uccelli-razzo-sommozzatori”? Rifugio per eremiti; Nel 1056 é dei Lauder, fedeli agli Stuart; Prima diventa una fortezza (1405), poi penitenziario per prigionieri politici (1672); Catturata dai rivoluzionari Giacobiti, è liberata dai francesi; Gli inglesi distruggono il forte, 1701; Charles Alexander Stevenson vi costruisce un faro, 1902. Cinque generazioni di ingegneri, non solo costruttori di fari, oltre ad uno scrittore; L'ANNO DOPO NELLE ISOLE SHETLAND E ORCADI VISITERO', O VEDRO', TRE DEI LORO FARI

Veduta ravvicinata di Bass Rock con il suo bel faro "stevensoniano" (© Franco Pelliccioni)


L'auld crag, il "vecchio scoglio", come gli scozzesi chiamano l'isolotto di Bass Rock, è un roccia ignifuga alta circa 110 m, dalla circonferenza di oltre 1.600 m, che un tunnel naturale, percorribile solo con la bassa marea, attraversa da est ad ovest. 

Massiccio, si erge a poco più di tre chilometri di distanza dalla costa, nella regione scozzese dell'East Lothian, sulla punta nord-orientale dell'immenso Firth of Forth e in prossimità delle scogliere e delle ampie spiagge sabbiose di North Berwick.

Un isolotto caro allo scrittore Robert Louis Stevenson, dove non si può sbarcare senza una speciale autorizzazione

Luoghi cari a Robert Louis Stevenson (1850-1894), che con la famiglia andava a trascorrere le estati nella casa del nonno, che aveva il suo stesso nome. 

Dal romanzo Catriona, all'Isola del Tesoro

Lo scrittore così dedicherà alla "roccia" un capitolo del romanzo Catriona

Ispirandosi, invece, al vicino isolotto di Fidra per il capolavoro dell'Isola del Tesoro.

Robert Louis Stevenson

L'Isola del Tesoro, edizione del 1911

Sono luoghi, questi, abbastanza noti e frequentati. 

Non solo perché vi si affacciano importanti campi da golf. 

Qui è stato inventato il Gowf, caro alla Regina Maria Stuarda

Pare, infatti, che il Gowf sia stato inventato proprio qui, sulla costa orientale scozzese! 

Anche se la Regina di Scozia Maria Stuarda era un’accanita giocatrice, si arriverà comunque a proibirlo per legge di domenica, giorno riservato alle esercitazioni degli arcieri.

Luoghi rinomati anche per la presenza delle vicine rovine dello splendido castello dei Douglas: Tantallon, circondato per tre lati da inaccessibili alte scogliere e dal mare. 

L'isolotto di Bass Rock costituiva il "tappo" di un antico vulcano. Nella parte meridionale digrada su tre terrazze naturali. 

In estate è meta di numerosi visitatori, che devono però limitarsi ad osservarlo dalle imbarcazioni, per l’impossibilità di sbarcarvi senza una speciale autorizzazione. 

Da lontano è chiaramente visibile una costruzione, che incorpora un faro. 

Paradiso per le sule (vi si trova il 10% di quelle nord-atlantiche), in passato inesauribile riserva di cibo per gli scozzesi

Ma anche le miriadi di uccelli, che vi nidificano e che, con i loro volteggi senza fine, “incapsulano” l'isola. 

Una massiccia presenza che offre all'osservatore la sensazione di trovarsi di fronte ad un'immensa cupola bianca, sia pure “traforata” in più punti.

Le sule sono gli uccelli maggiormente presenti sul Bass. 

Fin dai tempi antichi hanno costituito una pressoché inesauribile risorsa di cibo. Intorno al 1650 uno di questi uccelli marini costava 1 scellino e 8 pence. 

Annualmente ne venivano abbattuti in gran numero: 1.118 nel 1674, quasi 2.000 nel 1850, quando la caccia iniziò a scemare. 

Oggi il 10% di tutte le sule nord-atlantiche (80.000 esemplari) è concentrato su questa superba roccia, che non a caso ha dato loro il nome: Sula Bassana

Autentici “uccelli-razzo-sommozzatori”?

Probabilmente sarebbe stato più appropriato chiamarli: “uccelli-razzo”, aggiungendovi, magari, un… “sommozzatori”!

Grazie alla loro grande apertura alare (un paio di metri), le sule si gettano a capofitto nell’acqua alla vertiginosa velocità di 144 kmh, raggiungendo i 9 m di profondità, con un impatto così violento da stordire il pesce. 

Un singolare exploit reso possibile da un cranio resistente più di un casco da motocicletta e dalla presenza di “borse” per la gola, che si gonfiano come air bags

Rifugio per eremiti (San Baldred)

All’inizio l'isola fu un rifugio per eremiti.

 San Baldred, discepolo di san Mungo, qui inviato nel VII secolo d.C. per convertire i pagani, vi si ritirava per pregare e meditare in totale solitudine.

Nel 1056 é dei Lauder, fedeli agli Stuart

I primi proprietari dell'isola, di cui abbiamo qualche traccia, appartengono alla famiglia dei Lauder, giunti in Scozia nel 1056 con Malcom Canmore. 

I Lauder del Bass furono fedeli seguaci della casa scozzese degli Stuart, tanto che il Signore del Bass avrebbe accompagnato Maria, Regina degli Scozzesi, quando nel 1567 si arrese agli inglesi. 

Prima diventa una fortezza (1405), poi penitenziario per prigionieri politici (1672)

A quel tempo l’isola, strategicamente posizionata all’ingresso del Firth of Forth, aveva una guarnigione di un centinaio di soldati, anche francesi.

Nel 1405 nella "terrazza" inferiore si costruì una fortezza, che nel 1672 diventerà un penitenziario per prigionieri politici. 

Catturata dai rivoluzionari Giacobiti, è liberata dai francesi

Nel 1691 basteranno, comunque, solo quattro Giacobiti a tradurre in realtà il colpaccio, proibito e fantastico, che ogni recluso sogna in cuor suo. 

Impossessandosi incredibilmente di fortezza e isola… 

Grazie ai successivi rinforzi e rifornimenti francesi, saranno anche in grado, non solo di rintuzzare gli assalti, ma perfino di saccheggiare le navi in transito… 

Solamente l’arrivo di due navi da guerra (e altre minori) li costrinse nel 1694 ad arrendersi. 

“Con tutti gli onori”, però, poiché saranno amnistiati!

Gli inglesi distruggono il forte, 1701

Così, per timore di ulteriori ribellioni, nel 1701 per precauzione il forte sarà distrutto dagli inglesi. 

Nel 1706 Sir Hew Dalrymple, Lord Presidente della Corte Suprema e Primo Barone di North Berwick, lo acquistò poco prima che il Parlamento scozzese si sciogliesse (1707). 

L’attuale proprietario è un suo discendente.

Charles Alexander Stevenson vi costruisce un faro, 1902. Cinque generazioni di ingegneri, non solo costruttori di fari, oltre ad uno scrittore...

Nel 1902 sul sito dell'antica fortezza fu costruito un faro progettato da un membro della “dinastia” degli Stevenson: Charles Alexander.

 Un profondo e straordinario legame ha infatti unito, nei secoli, ben cinque generazioni di Stevenson, che hanno dato alla Scozia otto ingegneri specializzati in fari. 

Oltre, naturalmente, al celebre scrittore.

Robert Stevenson, nonno dello scrittore 

Un eccezionale contributo che travalicherà lo stretto ambito regionale, finanche in ambiti diversi da quello marittimo: strade, ponti, porti, ferrovie, canali, ecc. 

Robert Stevenson (1772-1850), l’omonimo nonno dello romanziere, nel 1808 venne infatti nominato Ingegnere per la Northern Lighthouse Board

Un secolo dopo la società da lui fondata progetterà i fari di Bass e di Fidra! 

Gli zii Alan e David, il padre Thomas, i cugini David Alan e Charles Alexander, il nipote David Alan sono gli altri anelli di quest’insolita catena, alla quale si aggiunge Thomas Smith, che in terze nozze sposerà Jean Stevenson, vedova del bisnonno dello scrittore.

 Sarebbe stato proprio lui, l’outsider, a diventare il primo ingegnere della Commissione Fari

Nel XX secolo e fino al 1988, quando il faro verrà automatizzato, i suoi tre guardiani saranno così gli unici ad abitare l'isolotto.

La "terrazza" intermedia contiene le rovine della cappella dedicata a san Baldred, mentre quella superiore fu usata dalla guarnigione come orto.

L'ANNO DOPO NELLE ISOLE SHETLAND E ORCADI  VISITERO', O VEDRO', TRE DEI LORO FARI 

I primi due nelle isole Shetland: quello di Sumburgh del 1821, ideato dal nonno di R.L.Stevenson. Non era stato ancora automatizzato. 

Il secondo, quello di Esha Nesscostruito da David Alan Stevenson nel 1929. Venne automatizzato nel 1974. Dall'esterno osserverò la sua torre alta 12 metri.

Poi, sorvolando le isole settentrionali delle Orcadi, dal finestrino dell'aereo riuscirò a vedere il faro di Start Point. 

Costruito nel 1806 sempre dal nonno di Robert Stevenson nella bassa isola di SandayVenne automatizzato nel 1962] 

Sulle isole Shetland ed Orcadi i miei libri (E-Books e versioni cartacee a colori e in bianco e nero). Oltre alla versione inglese di quello sulle Shetland



225. Un'inopportuna escursione etnografica in un accampamento di razziatori Samburu (Nilo-Camiti), a nord della cittadina di Isiolo, Kenya settentrionale, 1976. DA: MAASAI. GENTI E CULTURE DEL KENYA

 

In un piccolo insediamento Samburu, che non è quello da poco “razziato”.., [vedi dopo] nei pressi di Archer’s Post, 1976
(© Franco Pelliccioni) 

Cosa c'è nel libro:

PRESENTAZIONE; IL PAESE; LE GENTI; IL LIBRO 
1. INTRODUZIONE STORICA; UN SALTO NELLA PREISTORIA: SCOPERTE PALEONTOLOGICHE E PALETNOLOGICHE IN AFRICA ORIENTALE; STORIA ANTICA; L’AZANIA, LA “TERRA DEGLI ZENG, O ZENJ; I PRIMI EUROPEI ARRIVANO DAL PORTOGALLO; IL DOMINIO DEI SULTANI OMANITI; L’AVVENTO COLONIALE INGLESE: IMPERIAL BRITISH EAST AFRICA COMPANY (1887); PROTETTORATO DELL’AFRICA ORIENTALE BRITANNICA (1895); PROTETTORATO E COLONIA DEL KENYA (1920); RIVOLTA MAU MAU (1952-56); INDIPENDENZA (1963)
2. INTRODUZIONE GEOGRAFICA, DEMOGRAFICA, ETNO-ANTROPOLOGICA LA PREZIOSA GALLERIA DI DIPINTI ETNOGRAFICI DEL KENYA: 22 POPOLI IMMORTALATI SULLA TELA DALLA TALENTUOSA ARTISTA JOY ADAMSON; 
3. LA “CULTURA MISTA COSTIERA”: I SWAHILI INTRODUZIONE: LE “CONTAMINAZIONI” ETNICO-LINGUISTICO-CULTURALI AFRO-ASIATICHE  ;
 4. I BANTU, GLI “UOMINI”: GLI AGRICOLTORI SEDENTARI 4.1 I KIKUYU E LA RIBELLIONE ANTIBRITANNICA MAU MAU, PER RIAVERE LA TERRA DEGLI AVI 4.2 I BAGIUNI 
5. I NILO-CAMITI: I NOMADI PASTORI 5.1 I MAASAI;
 6. I NILOTICI 6.1 I LUO; 
7. LE POPOLAZIONI DI LINGUA CUSCITICA 
7.1 SOMALI 7.2 BORANA 7.3 RENDILLE ; 
8. LE CULTURE “MARGINALI” 8.1 DOROBO, CACCIATORI-RACCOGLITORI DELLE FORESTE 8.2 GLI ELMOLO PESCATORI DEL LAGO TURKANA 8.3 I BON (BONI, AWEER, WABONI), CACCIATORI-RACCOGLITORI DELLA FORESTA COSTIERA 
9. APPENDICE  DAL DIARIO DI RICERCA: UN’AVVENTUROSA “PRIMA” KENYOTA NEL CORSO DELLA MIA INIZIAZIONE ANTROPOLOGICA SUL CAMPO, GIUGNO 1976; UNA GALLERIA ETNOGRAFICO-ARTISTICA “PARTICOLARE”  10.BIBLIOGRAFIA CARTE 
...

Dal diario di ricerca del 1976:  Un'inopportuna escursione etnografica in un accampamento di razziatori Samburu (Nilo-Camiti), a nord della cittadina di Isiolo, Kenya settentrionale 

 "Nei dintorni di Archer's Post, sempre accompagnato da Mohamed Musa e John Mark [I miei due assistenti di ricerca africani. Il primo è uno studente somalo, il secondo un catechista Meru poliglotta], vado a visitare un insediamento Samburu. 

 A quel che pare è stato scelto proprio il posto giusto, al momento giusto! 

 Quando portiamo la jeep al suo interno (capanne e recinzioni spinose sono tutte intorno a noi), non sappiamo che i suoi moran (guerrieri) [Lmurran] appena il giorno innanzi hanno razziato ai Turkana due, trecento bovini. 

La mia visita è, quindi, quanto mai inopportuna e pericolosa, avvenendo in un momento assai delicato per la vita comunitaria. 

I pochi moran che scorgo sono particolarmente nervosi. 

Sulla destra due lance sono poggiate sul tetto di una capanna. 

Sento il canto dei circoncisi. 

Molte storie da parte degli anziani. 

Vogliono più soldi, non i 2, 3 scellini [Nel 1976 a Nairobi 1 dollaro valeva 8,5 scellini. Allora lo stipendio giornaliero medio di un kenyota era di appena un dollaro!] di ieri sera, ma 35, oltre a due pasticche contro la diarrea e sigarette per quattro di loro. 

Prima mi lasciano fotografare solo le donne, poi anche loro.

 Suggerisco di essere naturali. 

Fingono di far qualcosa, ma sono scherniti dalle donne. 

 Arrivano due guerrieri. 

Metto via la cinepresa. 

Siamo in pericolo! 

Montiamo sulla Land Rover. 

Il più minaccioso degli anziani vuole più soldi. 

Non ci fa chiudere lo sportello e dice al moran (saprò tutto quanto dopo, ma avverto chiaramente la pericolosità del momento), dall'aria un po' stordita, di colpirci con la lancia. 

Non riesco a chiudere lo sportello sinistro, mentre i miei due accompagnatori sono al sicuro. 

John, pur preoccupatissimo, continua a registrare. 

 Finalmente siamo fuori dal brutto frangente. 

Accompagniamo i vecchi "più educati" (così John definisce quello più “tranquillo”, e altri due) e il guerriero ad Archer's Post a cambiare il denaro dato.

 Chiedo di fare una foto al moran. 

Non vuole. 

 Successivamente, mentre rientriamo ad Isiolo, veniamo bloccati da due anziani Turkana, che vivono in un povero accampamento accanto alla pista. 

 Disperatamente chiedono di portarli al più presto al posto di polizia.

 Sono venuti a conoscenza che un gruppo di guerrieri Samburu (non provenienti dall'insediamento appena visitato), armati anche con cinque fucili, quella notte attaccheranno il villaggio per compiervi una razzia". 

DA: MAASAI. GENTI E CULTURE DEL KENYA

Le copertine delle quattro versioni del libro
174 pp., 173 immagini, di cui 94 a colori (87 sono dell'A), 258 note
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Quella non illustrata (contiene le seguenti carte: politica; fisica; demografica; etnografica; Periplo del Mare EritreoOperazione di “pattugliamento” militare tra i TurkanaPercorso della spedizione Teleki-von Hohnel ai laghi Rodolfo e Stefanie;  Distribuzione delle tribù Somale; Villaggi dei Bon nel distretto di Lamu; Mappa dell'area meridionale Galla e Waboni insieme ai paesi somali adiacenti: dopo i suoi viaggi del 1866 e 1867 di von R. Brenner"), di dimensioni ridotte (15,2 x 22,9) e più economica  potrebbe essere anche impiegata nei corsi di Antropologia Culturale, Etnologia, Storia dell'Africa, Storia e Istituzioni dei Paesi afro-asiatici, Geografia
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TUTTI I DATI (ECONOMICI, STATISTICI, DEMOGRAFICI, ETNOGRAFICI, ECC.) CONTENUTI NEI MIEI LIBRI SONO STATI ACCURATAMENTE VERIFICATI, INTEGRATI E AGGIORNATI AL MOMENTO DELLA LORO PUBBLICAZIONE.