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mercoledì 22 maggio 2024

146. LA RECENTE MINISERIE TELEVISIVA "MARCONI, L'UOMO CHE HA CONNESSO IL MONDO", IN OCCASIONE DEI 100 ANNI DI RADIO RAI, MI DA' MODO DI RICORDARE QUELLI CHE SONO STATI I MIEI "INCONTRI" CON MARCONI E LA RADIO: ISOLA DI TERRANOVA, BAIA DI DUBLINO, COMMEMORAZIONE VIAGGIO DEL DIRIGIBILE NORGE

 

La Torre di Caboto sulla sommità di Signal Hill, San Giovanni di Terranova, Canada (© Franco Pelliccioni)

La prima volta è stata a Signal Hill (come venne chiamata l'altura a partire dal 1762)durante la mia ricerca nell'isola di Terranova. Qui venne costruito un primo forte a difesa della città di San Giovanni, Comunque già dal 1704 l'altura, ben visibile anche da molto lontano, era utilizzata per mandare segnalazioni con le bandiere alle navi in avvicinamento al porto di St. John's. Consentendo ai commercianti di conoscere anticipatamente quali esse fossero. Così da prepararsi ad accoglierle convenientemente ai moli.

Guglielmo Marconi non poteva scegliere località migliore per ricevere, il 12 dicembre 1901, il primo messaggio transatlantico senza fili trasmesso da Poldhu (Cornovaglia), ad oltre 2.000 km di distanza. Trovandosi all'interno del piccolo ospedale che allora esisteva nei pressi della Cabot Tower. La Torre di Caboto,  costruita poco tempo prima per il quarto centenario dell'arrivo dello scopritore del Nord America e del Canada (1898-1900). 


A sinistra Marconi osserva il sollevamento dell'aquilone. Un "Levitor" di B.F.S. Baden-Powell utilizzato per innalzare l'antenna, dicembre 1901
(da: 
James M. Vey, "Marconi's Achievement", febbraio 1902 del McClure's Magazine, Library and Archives Canada)

Marconi e gli assistenti con Sir Cavendish Boyle e il Consiglio Esecutivo di Terranova fuori dalla Cabot Tower, St. John's, Nfld, 1901

La targa commemorativa della ricezione, da parte di Marconi, del primo messaggio transatlantico senza fili (© Franco Pelliccioni) 

Tra l'altro, nel 1927 la Torre rappresentò anche l'ultimo punto di riferimento osservato da Lindbergh prima del solitario e lungo balzo verso Parigi. Da questo luogo la Canadian Marconi Company operò nel 1933-1960 con una stazione radio. Oggi ospita un interessante museo storico delle comunicazioni.

KINGSTOWN (DUN LAOGHAIRE), IRLANDA

La seconda volta è stata quando da Dublino mi recai a visitare la cittadina di Dún Laoghaire, nell’accogliente “riviera irlandese”, situata sul lato meridionale dell'immensa baia di Dublino.

In origine la cittadina si chiamava Dunleary, in inglese. Diventerà Kingstown nel 1821, dopo la visita di Giorgio IV. Mentre nel 1921 si trasformerà in gaelico Dún Laoghaire: “forte di re Laoghaire" 

Presto la località sarà anche la base ideale per lo yachting (ben tre gli yacht clubs esistenti) e le regate. Per lo più sponsorizzate dalla ferrovia, che assicura i collegamenti con la capitale irlandese. Da notare l'importanza storica della ferrovia, perchè la D&KR (Dublin and Kingstown Railway) è stata la prima dell’Irlanda.

Grandiosi eventi che richiameranno folle di spettatori e… Marconi, che nel 1898 trasmetterà in diretta, da una chiatta nella baia, la prima radiocronaca mondiale di un avvenimento sportivo… Perchè i giornalisti del Daily Express, che a bordo di un rimorchiatore seguivano al largo la regata, passeranno le informazioni a Marconi, che le trasmetterà ad una stazione a terra, da dove verrann telefonate rapidamente al giornale. 

Un piccolo veliero lascia il porto di Dún Laoghaire (già Kingstown), Baia di Dublino (© Franco Pelliccioni)

LA COMMEMORAZIONE SULLA RIVISTA AERONAUTICA DEL VOLO VERSO IL POLO NORD DEL DIRIGIBILE NORGE DEL 1926
Il Norge in volo subito dopo aver lasciato l'hangar

Occupandomi del Norge di Amundsen, Nobile ed Ellsworth, scoprirò come il dirigibile fosse dotato di una speciale apparecchiatura radio realizzata dalla Ditta Marconi. Estremamente utile per inviare messaggi sull'andamento della spedizione. In realtà la macchina trasmittente e ricevente era estremamente semplice, ma aveva una portata di ben 2.000 miglia. Grazie ad essa il dirigibile sarà in grado di controllare la propria posizione, tramite i segnali della stazione e di parlare con le navi in mare.
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Su Dun Laoghairela D&KR (Dublin and Kingstown Railway) e Dublino:

DALLA VICHINGA DUBH LINN ALLA GAELICA BHAILE ÁTHA CLIATH. “PASSEGGIANDO” PER DUBLINO, E OLTRE…

(E-Book, versione cartacea a colori (I e II ediz.) e in bianco e nero, 131 pp, 49 note, 104 immagini)








 

 


lunedì 20 maggio 2024

145. LA COLLINA DELLE STREGHE (THE GALLOWS HILL), MAINLAND, ISOLE SHETLAND, SCOZIA, UK

 

Il Loch of Tingwall fotografato dalle pendici della Tingwall Gallows HilL [dicembre, latitudine: 60° 10'1, 2"] (© Franco Pelliccioni) 

(...) Subito dopo aver lasciato la cittadina di Scalloway, prima di giungere a Weisdale Voe avrei costeggiato il Loch di Tingwall, storico centro dell’epoca Vichinga. 

Perché l’isolotto di Law Ting Holm, come indica il toponimo di origine norvegese, era il luogo dove un tempo (Smith, 2009: 37-45) per legiferare e amministrare la giustizia si riuniva la Lawthing [Più o meno corrispondente all’Althing islandese, l’Assemblea degli Uomini Liberi. Anche perché solo dopo il 1611 sarà adottata la legge scozzese. Fino ad allora le sentenze furono emesse, prima dalla Lawthing, poi dallo sceriffo. Basandosi essenzialmente sul codice (Lagabøtes landslov) emanato nel 1274 da Magnus Haakonsson VI di Norvegia (1238- 1280), il “Difensore della Legge” (Coolen, s.d.: 5-6), che lo farà applicare a tutta la Norvegia, alle isole Fær Øer e alle Shetland]. 

Mentre sulla vicina Gallows Hill di Scalloway si giustiziavano i condannati a morte [Dal 1603, all’inizio del XVIII secolo. In effetti sembra che nelle Shetland ci siano state diverse Gallows Hills. Anche se la più importante, forse perché l’ultima a “funzionare”, è stata quella di Scalloway. Uno studio dell’Università di Vienna ha infatti individuato nell’arcipelago ben 15 siti, tra cui la Tingwall Gallows Hill. Samuel Hibbert, ad esempio, nella sua Descrizione delle Isole Shetland del 1822, rileva come la Collina di Gallow (Yell) fosse "un luogo di esecuzione occasionale nel paese, durante il periodo oppressivo in cui la feudalità esercitava il suo dominio senza legge" (Hibbert 1822: 397; Coolen, s.d.: 4)]. 

Due streghe, Barbara Tulloch e la figlia Ellen King, furono le ultime ad essere bruciate sul rogo intorno al 1690 [Nella Scozia moderna i procedimenti giudiziari riguardanti i crimini di stregoneria si tennero tra l’inizio del XVI e la metà del XVIII secolo. Specialmente dopo l’entrata in vigore del Witchcraft Act (1563). Si stima che in questo periodo siano state giustiziate più di 1.500 persone, prima strangolandole, poi bruciandole.]

 In proposito va comunque sottolineato come i registri del tribunale dell’epoca riportino diverse esecuzioni, anche non riguardanti il crimine di stregoneria. 

Nel 1615 il boia impiccò i ladri Christopher Esplein, Bothuel ‘Buttie’ Erasmussone e Iver Manssone. 

L’anno dopo (1616), tre donne e un uomo vengono riconosciuti colpevoli di stregoneria, contatto con il diavolo e ruberie. 

Le donne (Katherine Jonesdochter, Jonka Dyneis, Barbaray Scord) sono strangolate e bruciate, mentre Robert Boundson viene impiccato. 

Nel 1618 davanti al castello di Scalloway viene decapitato William Sutherland (omicidio). Nello stesso anno è invece strangolato e, poi, bruciato sulla collina John Thompson (bestialità). 

Nel 1625 sulla collina viene impiccato Robert Ingsetter, mentre Marioun Thomasdochter è gettata da una scogliera (ruberie). 

Nel 1628 vengono mandati alla forca, sempre sulla Scalloway Gallows Hill, Mans Christophersson e William Cogill (ruberie). 

Nel 1644 le streghe Marion Peebles (alias Pardone) e Margaret Guthramdaughter sono prima strangolate, poi bruciate alle due del pomeriggio: “to be taken brought hence to the place of execution to the Hill of Berrie and there wyryt at ane stak and brunt in ashes betwix and 2 aftirnoone”. 

Le streghe Helen Stewart e sua madre sono invece strangolate e bruciate (non conosciamo la località) intorno al 1675, mentre nello stesso anno a Scalloway è bruciata sul rogo Luggie (Sinclair 1685: 231, 237; Brand 1701; Hibbert, 1822: 575, 593-602; Turnbull, 1845: 60; Barclay 1967; Donaldson 1991; Lamont-Brown, 1994: 119; Smith, 2006).

ULTIMA THULE. RICORDI DI UN VIAGGIO DI STUDIO INVERNALE NELLE ISOLE SHETLAND

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          versione in bianco e nero: 

SOMMARIO

PREFAZIONE

INTRODUZIONE

TAPPA NELL’INGHILTERRA SETTENTRIONALE: DURHAM E L’ESCURSIONE NEL  LAKE DISTRICT

Durham, “modello” di Geografia Urbana

Warkworth, Lindisfarne e Durham

Fondazione di Durham

Sir Walter Scott, le Shetland e Durham,

Dalle miniere di carbone ai colleges universitari

L’escursione nel Lake District

STORIA DELLE SHETLAND

Pitti, i BrochsJarlshof

Jarlshof

Broch Clickhmin, Lerwick

Vichinghi, Norvegesi, Dano-Norvegesi, Scozzesi

Gli arcipelaghi delle Shetland e delle Orcadi offerti in garanzia alla Scozia

LA LINGUA, TRA INGLESE E NORN

Il Folklore

L’Up-Helly-Aa

LEGAMI CON LA NORVEGIA

L’ECONOMIA

Agricoltura

Allevamento

Pesca e Itticoltura

Petrolio

Turismo

NASCITA (CON PECCATO ORIGINALE) E SVILUPPO DI LERWICK

Il “peccato originale” di Lerwick: il contrabbando

La Storia dei Lodberries

L’ISOLA DI MAINLAND

Lerwick

Scalloway

Nel nord di Mainland: la Gallows Hill (la “Collina delle streghe”), Tingwall, Weisdale Voe, Esha Ness

Nel sud di Mainland

LE CRISI ESISTENZIALI COLLETTIVE

LE QUATTRO RIVOLUZIONI CULTURALI

PRIMA RIVOLUZIONE, 1886: il Crofters' Act

SECONDA RIVOLUZIONE, ‘1960: lana, maglieria, pesce refrigerato, artigianato d’argento

TERZA RIVOLUZIONE, 1971-1998: scoperta e sfruttamento di petrolio e gas

QUARTA RIVOLUZIONE, 1998-oggi: contrazione estrazione petrolifera, rinascita e sviluppo delle tradizionali attività economiche (crofting, allevamento, pesca, itticoltura), turismo

Petrolio, gas

Pesca e itticoltura

Coltivazione, allevamento, turismo

CONTRABBANDO E PIRATERIA NELL’ARCIPELAGO

I NAUFRAGI

In Scozia

Protezione dei relitti di importanza storica

Nelle Shetland

Le basi a terra dell’haaf: Walls e Stenness (Mainland)

Naufragi “importanti” e relitti tutelati dalla legge: XVII-XVIII secolo

Durante la Grande Guerra

Nella Seconda Guerra Mondiale

FAIR ISLE

1. Il naufragio di El Gran Grifón, 1588

2. Naufragi, 1868-1894

3. L’anno del disastro, 1897

L’antefatto

La tragedia ha inizio

La richiesta dei soccorsi

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE

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PAGINA AUTORE ITALIA;

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venerdì 17 maggio 2024

144. ALLA SCOPERTA DEL MONDO. ARCHEOLOGI, ESPLORATORI, GRANDI VIAGGIATORI, GEOLOGI, NATURALISTI, PALETNOLOGI. VOL. 4: AMERICA

 


Il gruppo di lavoro di Alfred P. Maudslay nella giungla di Quirigua (Guatemala), 1883

   20 sono i personaggi presenti in questo libro, andati alla ricerca di Conoscenza (geografica, storica e culturale), ma anche di Avventuradalla Groenlandia, alla Terra del Fuoco. Ed è stato l’amore per l’Avventura, coniugata sottilmente con la Conoscenza, che ha indissolubilmente legato tra loro queste figure. Dando vita ad uno straordinario filo conduttore, che si è andato snodando, dall’Artico fino a Capo Horn, attraverso epoche, culture, civiltà, popolazioni, territori, nel corso di una continua sfida dell’Uomo contro l’ignoto.

   Sette sono gli esploratori, quattro i naturalisti, sette sono anche gli archeologi, oltre a un geodeta e un geologo.

   Le loro nazionalità sono le più diverseAl pari delle epoche, nelle quali hanno vissuto e operato: dall’anno Mille, alla fine del II° millennio.

   Tra loro, i conquistadores spagnoli, addentrandosi nell’ignoto e navigando lungo fiumi impetuosi, scopriranno cose mirabili e nuove terre, anche se si dovranno confrontare contro donne guerriere.

    Altri, inoltrandosi nel fitto delle giungle del Centro e Sud America, scopriranno i resti di superbe civiltà antiche, di cui si ignorava l’esistenza.

   Poi, attraversando da est a ovest il continente, incontreranno, spesso per la prima volta, le numerose tribù pellerossa del Nord America. Mentre, spingendosi profondamente all’interno del Sud America, si imbatteranno nelle bande degli indios. Non sempre d‘indole pacifica, tanto che, in qualche caso, i loro attacchi dovranno essere purtroppo respinti a fucilate.

   Gradatamente, uno dopo l’altro, mondi nuovi e inaspettati continueranno a disvelarsi davanti agli occhi sbalorditi e curiosi degli esploratori e susciteranno l’interesse scientifico di studiosi e ricercatori.

   A volte sarà la natura in toto l’oggetto privilegiato del pluriennale studio di un paio di scienziati, il cui raggio d’azione avrà le dimensioni di mezzo continente. O sarà solo uno dei suoi molteplici aspetti, a far sì che un pittore si interesserà al variopinto universo degli uccelli.

   Alcuni di essi si muoveranno per scopi più concreti. Andando alla ricerca, a cavallo e a piedi: dell’oro, delle Sette Città di Cibola, dell’Eldorado, di fantastiche città perdute nella giungla. Mentre qualcuno a dispetto di fantasiosi miraggi, ne troverà realmente una... Arroccata sopra i pianori di alte e inaccessibili montagne. Per secoli difesa dalla cupidigia degli uomini, grazie alla sua remota posizione, circondata com’era da giungle impenetrabili e dalle tumultuose acque di un fiume.

   E che dire, poi, di coloro che scopriranno l’esistenza di intere civiltà, del tutto ignote fino ad allora? Oppure contribuiranno a farle conoscere per ciò che veramente sono, senza dare adito a immaginifiche e mirabolanti ricostruzioni storiche?

   O, andando testardamente appresso ad un plurisecolare mito, dopo aver vagato per anni da un luogo all’altro del continente, c’è chi si troverà letteralmente “sotto i piedi” ciò che cercava? È allora che la leggenda, “facendo capolino” da quello che era stato sempre ritenuto solo un “libro delle favole”, diventerà tangibile realtà. Subito “cooptata”, per entrare a pieno diritto nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Non a caso, il padre di colui che, a suo tempo, soffiò l’alito vitale al “mito”, è anch’esso presente nel libro

   Neppure vanno dimenticati coloro che dedicheranno molti anni della loro vita al sacro fuoco della scienza geodetica, specializzazione ai più del tutto sconosciuta. Poiché abbandoneranno patria e famiglia, per cimentarsi, in un remoto angolo del mondo, in osservazioni, che ancora oggi appaiono del tutto astruse. Inoltre, per misurare l’arco di meridiano all’Equatore, si dovranno improvvisare alpinisti e scalare alte montagne e minacciosi vulcani, portandosi appresso le pesanti attrezzature dell’epoca! Qualcun altro, ancora, vagherà per anni tra giungle, fiumi e montagne, per poter disegnare i confini politici, tra Stato e Stato.

   Alcuni, per finanziare le proprie imprese, spesso assai costose dal punto di vista logistico, dovranno fare affidamento solo sulle proprie risorse, o sui contributi di istituzioni, giornali e facoltosi amiciTre di loro sono invece benestanti. Anzi, due sono addirittura straricchi… Per cui il loro unico problema sarà quello di procurarsi sempre il miglior equipaggiamento esistente sul mercato. Così, negli anni ‘1920, ci sarà chi disporrà di: aereo, aerofotografia, radio rice-trasmittente

   Il libro narra anche di una spedizione scomparsa nel nulla, alla ricerca di un “sogno”, che un esploratore inglese aveva sempre tenuto gelosamente segretoMa anche delle decine e decine di missioni, andate invano a cercarla, per quasi un secolo.

   Il sogno riguardava l’esistenza di una città favolosadescritta da un’antica cronaca, probabilmente apocrifa, situata in una regione, dove l’unica civiltà visibile ancora oggi è quella dei villaggi degli indios, immersi nelle boscaglie e circondati dai fiumi.

   A questo punto, però, si impone un ma…! Perché proprio in questi ultimi tempi, un antropologo americano, che da tredici anni ricercava tra gli indios, aiutato da una buona dose di fortuna e dalla sua perspicacia, due doti invero non secondarie, che si sono aggiunte al fatto che era anche un archeologo, affermerà come quella lontana fantasticheria avesse un fondamento di verità. Presumibilmente derivante da leggende tramandate di generazione in generazione dagli indios… Poiché ha scoperto ben venti insediamenti risalenti all’800-1600 d.C., collegati da strade, con case costruite con il materiale esistente nella regione: terra, legno, palme. Ogni insediamento aveva dai 2.000 ai 5.000 abitanti. Cioè numeri ben superiori a quelli degli odierni villaggi, che sono nell’ordine delle centinaia di anime. Poiché le città risalgono a ben prima dell’avvento dei brancos, i bianchi, con le loro malattie e la loro “pacificatrice” violenza. Una scoperta, confermata anche dai radar, dalle rilevazioni satellitari, dai sensori remoti, che ha una portata incredibilmente rivoluzionaria, poiché ha sconvolto le fondamenta stesse dell’Archeologia precolombiana. Tanto che andrebbero, forse, rivalutate le stesse “cronache”, sulle quali si basò la ricerca dell’esploratore scomparso!

   E dire che negli anni ‘1950 il figlio aveva, senza successo, sorvolato la zona. Così la recente straordinaria scoperta potrebbe essere stata resa possibile, grazie al cambiamento climatico, che ha amplificato e moltiplicato gli incendi, anche delle boscaglie del Mato Grosso… 

Nord America

1. Eirík “Il Rosso” (Eirík Thorvaldsson “Rauði”) e la colonizzazione vichinga di Grænland, la “Terra Verde”

2. Francisco Vásquez de Coronado, cercando l'oro, scoprì uno straordinario "giacimento" archeologico e culturale

3. Meriwether Lewis e William Clark: l'avventurosa scoperta del Nord America lungo 11.265 chilometri di terra indiana

4. L'ornitologo che faceva il pittore: l'americano John J. Audubon, naturalista e celebre disegnatore di uccelli

5. La scoperta di Vínland, l'America dei Vichinghi. Così Helge Marcus Ingstad, esploratore e archeologo norvegese, trasformò un mito in un fatto storico

Centro America

6. Da Wall Street alla scoperta della civiltà Maya: l’avvocato americano diventato archeologo, John Lloyd Stephens, autore della prima seria indagine nello Yucatán

Disegno di Catherwood del cenote di Bolonchén (Campeche). Gli indios scendevano nel pozzo naturale, grazie a questa gigantesca scala


Quarta di copertina: l’A.dall’alto della grande piramide Maya Nohoch Mul (42 m), di CobàQuintana Roo (penisola dello Yucatan), Messico. Stephens (cap.6) ne aveva sentito parlare nel 1842, ma la sua remota posizione gli impedì di raggiungerla, tanto che preferì studiare il sito Maya di Tulum, sulla costa del Mare dei Caraibi. L’archeologo Eric Thompson, maggiormente noto per lo straordinario lavoro (immersione compresa) effettuato nel cenote sacro di Chichén Itzá (cap. 8)visitò invece il sito diverse volte negli anni ‘1920-30 (© Franco Pelliccioni) 

7. Un perfezionista nella terra dei Maya: l'inglese Alfred P. Maudslay "padre dell'archeologia scientifica sul campo" in Mesoamerica
8. Tra i Maya e i loro discendenti: l’archeologo Alfred Marston Tozzer, il massimo studioso dell'antica civiltà mesoamericana

9. Quei "cabezones" degli Olmechi. Nel 1954 Matthew W. Stirling, l’uomo della Smithsonian, ultimava la sua ricerca su una delle più antiche civiltà mesoamericane da lui scoperta

Matthew Stirling accanto all’Altare 5 di La Venta
(dal documentario Exploring Hidden Mexico del 1943, Smithsonian Institute National Anthropological Archives)


Nel corso delle spedizioni effettuate da Matthew Williams Stirling nel 1938-46 nella regione degli Olmechi, Messico meridionale, vennero scoperte colossali teste in pietra vecchie di 2.500 anni. Come questa, una delle tre riportate alla luce presso il sito di La Venta. Probabilmente raffigurava una divinità o un potente condottiero

Sud America

10. Lungo il Rio delle Amazzoni. Fu il luogotenente di Pizarro, Francisco de Orellana, che per primo discese il grande fiume

11. Quell'irrequieto misuratore della terra: Charles-Marie de la Condamine, matematico, geodeta nonché avventuroso esploratore

12. I Tropici visti da un prussiano. Nel 1804 il Barone Friedrich Heinrich Alexander von Humboldt, naturalista e geografo, ultimava la sua storica esplorazione in Sudamerica

13. La vita avventurosa di un paleontologo: il francese Alcide d'Orbigny, viaggiatore, naturalista e padre della micropaleontologia

14. L'uomo che esplorò la Guyana: l'esploratore e naturalista sir Robert H. Schomburgk, prussiano di nascita, al servizio dell'Inghilterra

15. John Louis Rudolphe Agassiz, lo scienziato celebrato da Longfellow. Zoologo, naturalista, paleontologo, glaciologo svizzero-statunitense

16. I tesori dissepolti del Perù archeologico: Max Uhle, uno tra i principali studiosi delle antiche culture andine

17. Uno dei grandi misteri della storia delle esplorazioni. "L'archetipo di "Indiana Jones", il colonnello ed esploratore inglese Percy Harrison Fawcett, scomparve nel 1925, cercando una fantomatica città perduta nel Mato Grosso brasiliano

...

   "Il celebre esploratore britannico Percy Harrison Fawcett (1867-1925?) scomparve infatti nel nulla, quando nel 1925 si mise alla ricerca dei resti di una città leggendaria: forse parte dell'Atlantide?!    "Attraverseremo lo Xingú al decimo Parallelo e ci inoltreremo diritti verso est, attraverso il Tocantins. Superato questo, là dove s'incontrano gli Stati di Goiáz, Piauí e Baía, si trova "Z", il mio obiettivo principale... Quando avremo terminato le nostre ricerche ci sposteremo verso est fino al São Francisco (...) non molto lontano, dall'altra parte del fiume, si trova la città del 1753, che intendo visitare prima di uscire dalle zone selvagge a Salvador". Non sapeva che, dopo la sua sparizione, egli stesso sarebbe diventato una leggenda!

(...) Il 29 maggio del 1925 due mulattieri brasiliani rimandati indietro recano l'ultima lettera indirizzata alla moglie: "penso che verremo a contatto con gl'Indiani tra una settimana o una decina di giorni. Siamo qui al Campo del Cavallo morto, a 11°43' di latitudine Sud e 54°35 Ovest, esattamente nel punto in cui morì il mio cavallo nel 1920 (…) Non devi temere che non si riesca".

  "La spedizione, alla quale partecipano il figlio primogenito ventunenne Jack e il suo amico Raleigh Rimmel, è in procinto di lasciare le sorgenti dello Xingú, per inoltrarsi in terre sconosciute!

   Da quel momento non si saprà più nulla. Va ricordato come la spedizione fosse "leggera", cioè in grado di inoltrarsi più agevolmente nelle terre degli indios, senza tema di venire scambiati per invasori. Anche perché la loro stessa sopravvivenza era legata alle risorse dei luoghi."

   "Se non dovessimo tornare", aveva sostenuto, "non voglio che vengano a cercarci con spedizioni di soccorso. È troppo pericoloso. Se con tutta la mia esperienza, non riusciamo noi a farcela, che speranza può esserci per gli altri? Ecco perché non voglio dire esattamente dove andiamo. Sia che riusciamo a salvarci e ritornare, sia che lasciamo là le nostre ossa a marcire, una cosa è certa. La soluzione dell'enigma dell'antica America del Sud - e forse di tutto il mondo preistorico - si troverà solo quando le antiche città saranno ritrovate e aperte alla ricerca scientifica. Che queste città esistano, lo so con certezza...".

   “Se il viaggio non avrà successo, tutto il mio lavoro nell’America meridionale si concluderà con un fallimento, poiché non potrò fare più nulla. Sarò inevitabilmente screditato come visionario, accusato di volermi soltanto arricchire personalmente” (…)

ALLA RICERCA DI FAWCETT: IERI (1927-1957)

(...) Molti hanno supposto che gli indigeni locali li abbiano uccisi, poiché a quel tempo diverse tribù vivevano nelle vicinanze: i Kalapalo, che furono gli ultimi a vederli, o gli Arumá, i Suyá o i Xavante, nel cui territorio stavano penetrando. Entrambi i giovani erano malati e camminavano con difficoltà quando sono stati visti l'ultima volta, ma non ci sono prove che furono uccisi. È probabile che siano morti per cause naturali nella giungla brasiliana”.

   Si dovranno comunque aspettare oltre venticinque anni, per avere la conferma dell’inesistenza di quella città, almeno come l’aveva concepita Fawcett, grazie alle due spedizioni e relative ricognizioni aeree effettuate nel 1952-4 dal figlio Brian (1906-1984). Sarebbero infatti tutte fallite quelle che, a partire dal 1927, si organizzarono, per individuare le tracce del colonnello e dei suoi compagni. Incluse quelle dei singoli individui che, a vario titolo, in quegli anni già si trovavano, o si inoltrarono, nel Mato Grosso, per cercarlo, spesso perdendovi anche la vita."

(...) 1931

  "Nella regione del fiume Kuluene la spedizione antropologica dell’Università della Pennsylvania diretta da Vincent Petrullo (1906-1991) si imbatte in indios Kalapalo, che avevano incontrato i tre uomini scomparsi. A quanto pare i giovani erano malati e non volevano proseguire. Per cinque notti gli indios da lontano videro innalzarsi il fumo del loro accampamento, poi più nulla. Più tardi constateranno che l’accampamento era stato abbandonato. Questa sarà la versione “ufficiale”, più meno integrata da altri particolari, che da allora in poi sarà fornita dai Kalapalo sulla misteriosa scomparsa della spedizione…

Uomini della tribù Kalapalo

   Petrullo ritiene che Fawcett probabilmente “è morto di sete, fame o malattia. Da qualche parte nelle dense foreste ad est del fiume Kuluene. Credo sia impossibile per il colonnello Fawcett essere vivo in una regione che non si conosce. Là le notizie viaggiano velocemente. Specialmente se riguardano uomini bianchi, perché ce ne sono pochi”.

18. L'Amazzonia di Alexander Hamilton Rice. Una singlare figura di esploratore, medico e geografo statunitense nel Sudamerica degli anni venti

19. Machu Picchu: la "Vecchia Cima" perduta tra le nuvole. La città degli Incas scoperta nel 1911 dall’archeologo americano Hiram Bingham

Come si presentava Machu Picchu a Bingham nel 1912, dopo i primi lavori di pulitura (da: National Geographic, aprile 1913)

20. Avventure etnologiche di un grande geologo. Versatile e intrepida figura quella di Victor Oppenheim, scienziato franco-lettone, studioso del Sudamerica

Da: ALLA SCOPERTA DEL MONDOARCHEOLOGI, ESPLORATORI, GRANDI VIAGGIATORI, GEOLOGI, NATURALISTI, PALETNOLOGI.  VOL. 4: AMERICA 

E-Book, versione cartacea in bianco e nero di grandi dimensioni (16,99 x 1,17 x 24,41), 253 pp, 243 note,  Bibliografia, 197 immagini (14 sono dell'A.), Appendice ("Narrazione Storica di una Grande, Nascosta Città Antichissima, Senza Abitanti. Che Venne Scoperta nel 1753", conservata con il n.512 nella Biblioteca Nazionale di Rio de Janeiro)





INTRODUZIONE 

NORD AMERICA 

1. EIRÍK “IL ROSSO” (EIRÍK THORVALDSSON “RAUÐI”), ca. 945-950- ca. 1002 

In Groenlandia 

In Islanda 

Si naviga verso la “Terra Verde” 

2. FRANCISCO VASQUEZ DE CORONADO, 1510-1554 

3. MERIWETHER LEWIS, 1774-1809 e WILLIAM CLARK, 1770-1838 

4. JOHN JAMES AUDUBON, 1785-1851 

5. HELGE INGSTAD, 1899-2001 

La visita di Anse-aux-Meadows (isola di Terranova), alla personale “scoperta” di Vínland 

Alla ricerca della mitica Vínland 

Biografia 

Governatore della Terra di Eirík il Rosso (1932-33), Groenlandia orientale, quindi Governatore delle Svalbard

Tra gli Apache, 1938; i Nunamiut alaskani, 1950-51; in Groenlandia, 1953 

CENTRO AMERICA 

6. JOHN LLOYD STEPHENS, 1805-1842 

L’incontro a Londra con l'artista e architetto Frederick Catherwood, 1836

Il contratto da firmare prima della partenza per il Messico, 1839 

La spedizione si inoltra nella regione dei Maya, 1839 

7. ALFRED PERCIVAL MAUDSLAY, 1850-1931 

Centro America, Indie occidentali, Queensland australiano, Polinesia 

Tra i Maya: Honduras britannico (Belize), Guatemala, Messico, 1880-1894 

8. ALFRED MARSTON TOZZER, 1877-1954 

Nello Yucatán, tra le rovine Maya e gli indios Lacandoni, 1902-1905 

In Guatemala, 1910-11 

9. MATTHEW W. STIRLING, 1896-1975 

Biografia 

Florida, Sud Dakota, Nuova Guinea, 1923-1927 

In Sud America, 1928-1932 

Mesoamerica e America Centrale: la scoperta delle “teste” degli Olmechi, 1938-1946 

Panama, Ecuador, Costarica, Jalisco (Messico), 1948-1967 

SUD AMERICA 

10. FRANCISCO DE ORELLANA, 1500-1545

L’incontro-scontro con le Amazzoni, giugno 1542 

Alla ricerca dell’Eldorado 

La spedizione lascia Quito, 1539 

Si naviga, prima lungo il Rio Napo, poi nel Rio “non ancora” delle Amazzoni… 

Le Amazzoni 

È raggiunta Nueva Cádiz, agosto 1542 

La seconda spedizione, 1545 

Le Amazzoni e gli indios Tupinambá 

11. CHARLES-MARIE DE LA CONDAMINE, 1701-1774 

Colombia, Panama, Ecuador, 1735-36 

Marzo 1743: “l’arco è misurato”… 

12. FRIEDRICH HEINRICH ALEXANDER VON HUMBOLDT, 1769-1859 

Parla Humboldt 

Cenni biografici 

13. ALCIDE CHARLES VICTOR MARIE DESSALINES D'ORBIGNY, 1802-1857 

In Sud America, tra pericoli di ogni natura, attacchi di pirati e corsari, percorre 3.500 km, ricercando nei più vari campi e collezionando un’immensa mole di materiali, 1826-1834 

Ritorno in Francia, 1834 

14. SIR ROBERT HERMANN SCHOMBURGK, 1804-1865 

Cartografo nelle isole Vergini, 1831-1835 

Nella Guyana britannica, 1835-1839 

Traccia i confini tra Guyana, Venezuela e Brasile, 1840-1844 

15. JEAN LOUIS RUDOLPHE AGASSIZ, 1807-1873 

Biografia 

Vienna, Parigi, Neuchâtel 

Tra i ghiacciai delle Alpi, 1837 

Tra i ghiacciai della Scozia, 1840 

Stati Uniti, dal 1846 

La spedizione Thayer (Brasile), 1865-66 e la crociera dell’Hassler, 1871-1872 

16. MAX UHLE, 1856-1944 

Argentina, Bolivia, Perù, 1892-1897 

Ancora in Perù, 1899-1901, 1903-1909 

In Cile, 1912-1918 

In Ecuador, 1919-1933 

Di nuovo in Perù, 1939-1942 

17. PERCY HARRISON FAWCETT, 1867-1925? 

L’autentico Indiana Jones, nel corso della sua ultima esplorazione sudamericana, alla ricerca di una civiltà perduta, scompare nel nulla (1925)

La biografia di un eccezionale, coraggioso, visionario include ben otto esplorazioni, tra Bolivia e Brasile 

Le ultime notizie dal Campo del Cavallo Morto: 29 maggio 1925 

La rivalità Fawcett-Alexander Hamilton Rice 

Una misteriosa scomparsa 

ALLA RICERCA DI FAWCETT: IERI (1927-1957): Roger Courteville, George M. Dyott, Aloha Wanderwell, Vincent Petrullo, Peter Fleming, Robert Churchward, Stefan Rattin, Horacio Fusoni, Albert de Winton Jones, Aniceto Botelho, Virginio Pessione, J. Ikissima, Patrick e Gordon Ulyatt, Martha Moennich, Edmar Morel, Hugh McCarthy, Orlando Villas-Boas, Brian Fawcett, Nilo Vellozo, Rolf Blomberg. 

ALLA RICERCA DI FAWCETT: “OGGI” (1982-2005): E. Basso, spedizione brasiliana, Benedict Allen, David Grann. 

L’incontro con l’esploratore Fawcett, secondo la narrazione tramandata oralmente dai Kalapalo 

La straordinaria scoperta nel Mato Grosso di una rete di città precolombiane: Kuhikugu. Fawcett aveva quindi ragione? 

18. ALEXANDER HAMILTON RICE JR., 1875-1956 

Una biografia “molto” al di sopra delle righe

Sette spedizioni in Amazzonia, 1901-1925 

Il sanguinoso attacco dei Guaharibo (Yanoáma), 1920 

Nel corso dell’ultima spedizione modernamente equipaggiata (utilizzo dell’aereo e dell’aerofotografia, disponibilità di una radio rice-trasmittente) viene girato il primo documentario sull’Amazzonia, 1924-1925 

19. HIRAM BINGHAM, 1875-1956 

L’incredibile scoperta sulle Ande peruviane, 1911 

Biografia 

Una prima spedizione sulle tracce di Bolivar (Venezuela, Colombia) è seguita da quella della strada spagnola, tra Argentina e Perù, 1906-1908 

La Yale University Peruvian Expedition e la scoperta di Machu Picchu, che ritiene essere Vilcabamba, 1911 

20. VICTOR OPPENHEIM, 1906-2005 

Biografia 

In Sud America 

Argentina, dal 1930 

Brasile e Perù, 1935-36 

Cinquanta spedizioni tra Ecuador (9 spedizioni), Colombia (23), Bolivia (8), Perù (10), 1937-1949 

Stati Uniti, e non solo… 

APPENDICE 

BIBLIOGRAFIA

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PAGINA AUTORE ITALIA;

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